
L’ingresso rinnovato dell’ospedale di Osimo
Dopo ritardi, stop per motivi tecnici e burocratici e modifiche in corso d’opera, il cantiere all’ospedale "Ss. Benvenuto e Rocco" di Osimo è in corso di ultimazione. In queste ore i pazienti possono tornare ad accedere alla struttura dall’ingresso principale e non dalla Radiologia come è stato fatto per mesi. Un sospiro di sollievo insomma per l’imminente termine dei lavori, seppur ridimensionati rispetto al progetto iniziale di oltre quattro anni fa. Il piano infatti, rispetto al primo che prevedeva lo scambio dei locali tra pronto soccorso e laboratorio analisi per realizzare accessi diversificati per pazienti sospetti Covid e maggiori servizi igienici, studi e sale d’attesa, è stato modificato e semplificato dall’Inrca.
E’ stata allargata la sala d’attesa del punto di primo intervento, ricavata una stanza per barellati dove prima c’era l’ufficio del primario (spostato ora in un container) e creato un bagno per gli utenti al posto dell’ex emoteca. Anche se è previsto il trasferimento del pronto soccorso al nuovo Inrca all’Aspio di Camerano nel prossimo futuro, i lavori in corso di conclusione sono importanti perché quelli per il nuovo nosocomio sono a rilento per dare precedenza agli altri legati ai fondi del Pnrr Sanità che ha scadenza di realizzazione nell’estate del 2026, come ad esempio la Casa della Salute di Loreto. Alcune criticità restano però. Dove prima c’era il deposito sangue ora ci sono servizi igienici per l’utenza e pazienti in attesa ma il locale è ricavato in un angolo tra il corridoio principale dell’ospedale e quello del reparto d’emergenza, per questo non si è potuto allargare la porta d’accesso, motivo per cui le carrozzine rimangono incastrate. A fine 2024 il punto di primo intervento ha raggiunto gli oltre 17mila e 500 accessi all’anno e ci sono periodi in cui le presenze lo congestionano. Un numero molto alto insomma, anche rispetto all’anno precedente quando si fermò a circa 17mila, fatto che dimostra la funzione di "filtro" del nosocomio per Torrette. La carenza di personale medico e la ristrettezza degli spazi fanno il resto. L’estate lo metterà, come sempre, a dura prova: molti anziani soprattutto, da tutto il comprensorio e anche dalla Riviera del Conero invasa da turisti, si rivolgono autonomamente al punto di primo intervento manifestando i sintomi classici dovuti al caldo eccessivo, tra cui pressione bassa e disidratazione.
Silvia Santini