PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Il Piano tra commercio e sicurezza: "Qui girano ancora troppi fantasmi"

Intervista al presidente dell’Associazione esercenti, Francesco Javarone: "Persone di cui non si sa nulla"

Il Piano tra commercio e sicurezza: "Qui girano ancora troppi fantasmi"

Il Piano tra commercio e sicurezza: "Qui girano ancora troppi fantasmi"

Francesco Javarone, la sua attività è presente in via Colombo da 76 anni, lei la segue da 45 anni: come sono cambiate le cose negli ultimi anni al Piano?

"Nulla è più come prima, l’arrivo degli stranieri ha modificato tutto, non va dimenticato che qui ci sono oltre 100 tra nazionalità ed etnie. Col tempo le cose si stanno sistemando sotto il profilo dell’integrazione, anche per quanto concerne il commercio, sebbene il livello di offerta sia piuttosto basso e banale". Quale resta, secondo lei, il problema principale?

"La microcriminalità, senza dubbio. Sia chiaro, Ancona non è una metropoli e non ci sono infiltrazioni pericolose, tuttavia il nodo della sicurezza resta centrale. Questo fenomeno lo si combatte anche attraverso il decoro. C’è un aspetto che mi preoccupa personalmente più di ogni altra cosa".

Quale?

"La presenza in giro di tante persone che in realtà non esistono, autentici fantasmi di cui si sa poco o nulla. Ci vorrebbero controlli più capillari per ricostruire bene chi vive qui, chi è emerso, un monitoraggio sulle singole posizioni".

Ritiene che il sistema di prevenzione non sia all’altezza?

"Polizia, carabinieri, vigili urbani e così via fanno ampiamente la loro parte, ma forse non basta. Insomma, si potrebbe fare meglio, sotto ogni profilo".

I rapporti con la nuova amministrazione sono partiti bene?

"Direi di sì, una giunta ambiziosa che ha subito mostrato rispetto per il quartiere impegnandosi sul nuovo mercato, anche se speriamo possano trovare le risorse per andare avanti".

Sugli eventi e le iniziative rilanciare il Piano, per ora, ha dimostrato scarsa attenzione prediligendo sempre e solo il centro, non è d’accordo?

"Vede, è normale che il cuore delle attrazioni sia il centro, specie per chi viene da fuori. È vero, al momento non sono in programma eventi particolari al Piano, ma non va dimenticato il cantiere per il nuovo mercato che limita molto. Per ora non ci sentiamo trascurati, poi si vedrà se magari riuscirà a fare cose che in passato non sono riuscite e comunque non credo che vogliano perdere la faccia qui". C’è stato un cambiamento evidente nei rapporti, sotto il vostro profilo, nel passaggio dalla precedente amministrazione di centrosinistra a questa di centrodestra?

"Direi di no. L’attenzione nel percorso dell’integrazione sociale al Piano resta costante. La giunta Mancinelli ci aveva visto giusto quando nel 2017 ha conferito il Ciriachino alla nostra associazione".

Lavori lunghi e complicati, quali conseguenze per la viabilità?

"Qui ci sarebbe da fare molto, anche se l’assessore Tombolini e i suoi tecnici sono sempre a disposizione. Ci sarebbero un paio di soluzioni per snellire il traffico e agevolare il commercio al Piano, vediamo se potranno diventare praticabili in futuro".