Il silenzio assordante della Soprintendenza

Nessuno da piazza del Senato ha preso posizione sulla vicenda del muro del Pincio. Così come per altre vicende della nostra città

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C’è una regola non scritta. Recita che nella vita, spesso, i silenzi fanno più male delle parole. Un senso di vuoto che spiazza di fronte alla pienezza della realtà. Nella vicenda del muro storico rinverniciato dai ragazzi al Pincio, seppur con tutte le attenuanti del caso, spicca l’assenza di presa di posizione da parte della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio. Per chi non lo sapesse, molti a quanto pare, questo ente esiste. E’ una diretta emanazione ministeriale e ad Ancona ha sede in piazza del Senato, nel cuore del capoluogo. Un ufficio di grande profilo e soprattutto di spessore, nel quale operano professionisti eccellenti. Architetti, ingegneri, con un profondo senso di tutela del territorio e della cultura che esso emana, fini conoscitori della storia millenaria di Ancona che meriterebbe attenzioni con ben altri palcoscenici.

Appunto, meriterebbe. E invece le cose di casa nostra spesso restano confinate nella provinciucola. Preso atto amaramente di questo, ci si dovrebbe aspettare almeno che qualcuno da piazza del Senato alzi un dito e prenda posizione su questioni diciamo più "urbane" e che comunque riguardano tutti. E invece no. Dalla Soprintendenza non è arrivato neppure un sibilo. Allora l’abbiamo sollecitato. Niente da fare: "La questione è stata risolta". Da chi? E come? Qualcuno è intervenuto per dire che quello è un muro tutelato?

A parte le schermaglie in Consiglio comunale, ci sono stati interventi a piedi uniti da parte di qualche autorità?

Non è la prima volta che i silenzi delle Belle Arti provocano frastuoni insopportabili nel capoluogo dorico. Senza scomodare la memoria, andiamo al 15 settembre scorso. Alluvione di Senigallia ed entroterra. L’acqua ha minacciato anche il grande patrimonio artistico e culturale di una fetta eccellente della nostra provincia. La Soprintendenza archeologica dovrebbe aver fatto un sopralluogo post alluvionale. Dovrebbe. Per fortuna nessun monumento è stato danneggiato. E’ ancora una volta il condizionale a dettar legge. Perchè all’evidenza non è stato reso noto alcun intervento della Soprintendenza. Non è stato raccontato a nessuno. Come se fossimo di un altro pianeta.

Andrea Massaro