Immuni app, 9 su 10 non l'hanno scaricata

"E’ utile, ma non indispensabile"

L'app Immuni

L'app Immuni

Ancona, 5 giugno 2020 - Nove persone su dieci non hanno scaricato ‘Immuni’, l’applicazione per ricevere notifica di eventuali esposizioni al Coronavirus tramite smartphone. "Ci ho provato a scaricarla – spiega Pierluigi Sonnino – ma ho un vecchio Huawei e ancora non è possibile farlo per le vicissitudini che l’azienda cinese ha avuto con Google. Se potessi – prosegue – la installerei volentieri e senza alcun problema perché, se è utile come dicono e la privacy non viene violata… allora perché non farlo, continuando comunque ad adottare tutte le misure sanitarie necessarie? Certo – conclude – non vado però ad acquistare un telefono nuovo solo per l’App". C’è poi chi non la installa di proposito "perché non mi interessa – spiega Gianni Caifa -. Essere ‘schedati’ e dover far sapere tutto di noi, momento per momento, è una cosa che un po’ intimorisce. Siamo sicuri che poi i miei dati vengano utilizzati solo per quell’App e non per altro?".

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A dar man forte è poi Domenico Rinaldi. "Nemmeno io l’ho scaricata – dice – e mi trovo d’accordo sul fatto che non sono certo circa il fatto che la privacy non venga violata. Già – prosegue – si sta facendo molto per eliminare il denaro contante a favore di quello elettronico… Mi sembra – conclude – sia tutto un modo per cercare di ‘seguire’ ciascuno di noi utilizzando delle ‘scuse’". Sarebbe invece "Curioso di installarla e vedere come funziona – fa Oscar Barrile -, ma ho un telefono vecchio e attualmente sono disoccupato. Circa l’applicazione – aggiunge – credo che, come è stato più volte garantito, la privacy venga rispettata. La trovo insomma una cosa utile ma allo stesso tempo mi chiedo perché, se da un lato si cerca di essere così premurosi, dall’altro vi siano delle lacune come, ad esempio, il fatto che si misuri la febbre a chi scende da un treno proveniente da un’altra città, e non lo si faccia a chi viene da un’altra città, ma con la propria auto". "Immuni? Non ci ho pensato – dice Flor Abarca -. Eppure ne ho sentito parlare e, a questo punto, penso di scaricarla appena ho un po’ di tempo. La trovo un’App utile".

Immuni è dunque nota ma, per un motivo o per un altro, non ancora sui telefonini dei più nonostante le Marche siano state una delle quattro regioni test dell’applicativo per il contact tracing. "Ben venga l’applicazione, che sicuramente scaricherò – fa Alfredo Santori –, anche se sono convinto che ancor meglio sia stare il più possibile a casa e uscire solo quando necessario. Ho infatti il timore che in autunno il Covid possa rifare la sua comparsa. Indubbiamente l’App è un’attenzione in più, utile a chi esce per lavoro o altro". Altro neo di Immuni risulta poi essere il fatto che si tratti di un’App. "Ho aggiornato Whatsapp poche ore fa – dice David Linternari – e ho dovuto cancellare Messenger perché non avevo più spazio nella memoria dello Smartphone. Immuni non l’ho ancora scaricata perché, se non ci stanno gli aggiornamenti, figuriamoci un’applicazione. Vedrò eventualmente, tra le App già presenti, quale cancellare per dar posto a Immuni".

Non la trova invece utile Laura Turchetti che "al suo posto preferirei i tamponi. Inoltre – prosegue – non ho ben capito come funziona. So solo che per essere invece operativa – conclude – dovrebbero averla il 70% della popolazione". La trova invece "interessante – chiosa Stefania Ciselli – anche se al momento non l’ho scaricata. Forse in futuro – conclude – lo farò". Una persona con Immuni sul telefono però c’è. "L’ho scaricata – spiega Carlo Pesaresi – perché trovo sia utile e, inoltre, è semplicissima. Non c’è bisogno di mettere alcun dato sensibile e la privacy viene davvero rispettata". Succede invece che quando la domanda viene posta a persone anziane, indubbiamente non pratiche con la tecnologia nonché le più soggette al contagio, le risposte vanno da: "Cosa sarebbe Immuni?" a: "Ho solo il fisso a casa". Probabilmente la strada per prendere confidenza con Immuni è ancora ‘impervia’.