"Incubo a Madeira: finalmente siamo a casa"

La famiglia ha trascorso 25 ore in aeroporto con un bambino di 2 anni: "Per lui abbiamo usato un passeggino abbandonato" .

"Incubo a Madeira: finalmente siamo a casa"

Turisti accampati in aeroporto

"Siamo riusciti ad atterrare giovedì scorso all’aeroporto di Roma-Fiumicino dopo uno scalo e quindi finalmente posso dire che siamo tornati a casa e siamo sollevati da tutto". Un’odissea finita dopo una settimana da quella notizia: l’aereo della compagnia Wizz Air per far ritorno a casa non sarebbe partito. Sta valutando la richiesta dei danni la famigliola osimana, mamma, papà e bimbo di due anni, che è rimasta a Madeira, isola del Portogallo, bloccata per le condizioni meteo avverse e un incendio assieme a quasi 200 altri italiani, tra cui il consigliere osimano Stefano Pesaresi e la fidanzata. Intensa è tuttora la comunicazione nel gruppo Whatsapp creato da quegli italiani, la maggior parte dei quali sta organizzando una class action contro la compagnia aerea. Quella giovane mamma ne prenderà parte per chiedere il risarcimento danni. I disagi più pesanti infatti sono stati quelli di non aver avuto assistenza e garanzie a livello economico per un supporto per alberghi o altri voli. Oggi l’osimana continua a raccontare: "La cosa più grave è che non ci hanno fornito alcun tipo di assistenza né telefonica né fisica non riuscendo a comunicarci in nessun modo. Non siamo sicuri nemmeno dei rimborsi. Speriamo di ricevere una rivincita. La cosa più difficile è stata la prima notte in aeroporto. Siamo stati costretti a cercare da soli su booking.com un alloggio e c’erano solo soluzioni da 450 euro minimo. Non ce lo potevamo permettere. Abbiamo "dormito" seduti. La mattina dopo hanno rimandato più volte il volo fino alla cancellazione definitiva. Siamo rimasti in tutto 25 ore in aeroporto. Per non ripetere l’esperienza della nottata, grazie alla nostra agenzia abbiamo trovato un volo di ritorno e un posto nel villaggio in cui eravamo stati la scorsa settimana. I soldi sono tanti ma non potevamo fare diversamente. Per il piccolo abbiamo trovato un passeggino abbandonato. Un incubo per noi e mio figlio.". Gli italiani che sono rimasti sull’isola, dopo la partenza del volo di emergenza di domenica su cui sono saliti Pesaresi e compagna, erano 25. Non sono stati imbarcati appunto perché hanno chiesto il rimborso senza acquisto di un nuovo biglietto.

La compagnia aerea ha confermato che i problemi per il rientro dei passeggeri erano legati al maltempo, in particolare il forte vento.

Silvia Santini