Inizio anno con il caldo: "Alcune aule a rischio"

La maggioranza degli istituti non ha impianti di climatizzazione e c’è preoccupazione "Abbiamo montato alcuni tendaggi ma si sono rivelati purtroppo inefficaci".

Inizio anno con il caldo: "Alcune aule a rischio"

La maggioranza degli istituti non ha impianti di climatizzazione e c’è preoccupazione "Abbiamo montato alcuni tendaggi ma si sono rivelati purtroppo inefficaci".

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, gli istituti si trovano a fronteggiare una serie di difficoltà che alla lunga potrebbero mettere a dura prova la qualità della didattica e il benessere degli studenti. La principale preoccupazione riguarda le temperature ancora elevate che, nonostante il calendario segni l’inizio di settembre, continuano a far sentire il loro peso all’interno delle aule, specialmente quelle esposte al sole per gran parte della giornata. Francesco Savore, dirigente scolastico dell’Istvas, descrive una situazione preoccupante: "Abbiamo dotato le aule esposte al sole di tendaggi appositi ma si sono rivelati poco efficaci. Inoltre, non abbiamo condizionatori e se dovessero permanere queste temperature avremo 4-5 aule esposte al sole che potrebbero dare problemi di eccessivo calore, nonostante le tende".

L’assenza di impianti di climatizzazione nelle scuole è una carenza che, in passato, poteva essere trascurata, ma che oggi, con i cambiamenti climatici e l’intensificarsi delle ondate di calore, diventa una questione urgente. Problema che non sussiste nella nuova sede del Savoia in via Vecchini, dove i condizionatori sono montati in tutte le aule mentre mancano nella sede del Benincasa di via Marini: "Il calore all’interno delle aule riflette una situazione climatica esterna, speriamo di tornare a temperature adeguate al periodo – sottolinea la dirigente Alessandra Bertini – l’organizzazione dello spazio all’interno dell’aula è fondamentale per l’apprendimento e la dimensione del benessere e costituisce elemento essenziale per lo studente. Fino allo scorso anno ad ogni aula era dedicato un percorso disciplinare specifico con rotazione di ’aule disciplina’ rivoluzionando lo spazio come azione intenzionale per la didattica attiva".

Oltre al problema del calore, l’Istvas deve affrontare anche un’altra sfida: la carenza di aule. "Nel triennio – spiega Savore – il numero di aule è leggermente inferiore al numero di classi e così a volte dobbiamo fare una rotazione utilizzando la stessa aula per due classi diverse, in condivisione. Mentre per il biennio questa problematica non è presente. Le aule ‘mancanti’ riguardano le lezioni teoriche e non i laboratori, che sono il nostro fiore all’occhiello. Questo è dovuto a un aumento di iscritti, quest’anno ne avremo circa 750 ma ci sono stati anni dove erano anche di più: ad esempio nel 2010 siamo arrivati ad avere anche 1000 alunni. Ci stiamo adoperando per risolvere le criticità".

Un’altra problematica riguarda l’uso della palestra, un tema su cui Savore insiste: "Servono migliorie agli spogliatoi che vanno ammodernati perché sono angusti. Causa lavori edili e antincendio non ancora svolti da parte della Provincia la nostra palestra al momento non può ospitare attività esterne da parte dei gruppi sportivi che si allenano nel pomeriggio". Questa situazione penalizza l’uso della struttura da parte della comunità locale e delle associazioni sportive, che solitamente utilizzavano la palestra per attività pomeridiane.