
Primo giorno degli ambulanti nelle nuove postazioni con tanto smarrimento "Mi chiedessero di scegliere direi subito il Corso vecchio dove siamo nati".
Due fronti, divisi dalla Fontana dei Cavalli. A terra il nastro adesivo giallo a delimitare gli spazi assegnati, nella speranza che non piova altrimenti andrà applicato di nuovo. Da un lato, "dietro" all’opera monumentale e dinanzi alla Farmacia dell’Orologio, quegli ambulanti che preferiscono non commentare l’assegnazione del posto, pur lasciando intendere un malcontento generalizzato per il trasferimento delle bancarelle in una posizione reputata – edulcorando il concetto – "penalizzante". Dall’altro, all’intersezione con Corso Garibaldi, chi invece gode di una sistemazione giudicata "migliore", perché "più visibile" ai frequentatori del centro, e che senza retorica si mostra "solidale" nei confronti dei colleghi. Dopo la falsa partenza di lunedì, causa vento, è decollata ufficialmente ieri la riorganizzazione del mercato, trasferito in piazza Roma e, solo in parte, nella porzione terminale di Corso Mazzini, ovvero nell’area non interessata dal cantiere al Mercato delle Erbe. Stefano Coen, per tutti ‘Neno’, è un ambulante di lungo corso. Sulle spalle 45 anni di professione. E coglie la vicenda con un velo di ironia: "Sembra una partita a Monopoli. Un giorno lungo Corso Garibaldi, un giorno in piazza. Prossimamente al porto?", scherza con i cronisti accanto al fratello Davide. Mai dire mai, visti i precedenti. Nel 2024 i banchi mercatali erano convogliati in Corso Garibaldi. Conseguenza dell’avanzare del maxi intervento di riqualificazione del Mercato delle Erbe. E così si è andati avanti per un annetto circa, a suon di proroghe e riunioni, in un clima di convivenza apparsa, agli occhi dei più, "forzata" con le attività in sede fissa. Eppure negli ambulanti, in prima linea nel rivendicare il loro diritto di lavorare, c’è stata e c’è, oggi, la consapevolezza che si tratti dell’ennesima situazione transitoria. "Ma non l’abbiamo scelta noi – ricorda Neno Coen –. Ci hanno spostati e non per nostra volontà, ma per i lavori al Mercato delle Erbe. Mi chiedessero di scegliere, io tornerei in Corso Mazzini. Dov’è nato il mercato ambulante storico. Poi, con grande onestà, la nuova sperimentazione in piazza Roma ha privilegiato alcuni ambulanti". In particolare coloro i quali, in virtù dei criteri di anzianità della concessione, hanno potuto scegliere per primi dove andare nel piano di riassetto. "Altri invece sono più penalizzati", dice il fratello Davide Coen. Così per Leonardo Bianchi: "La visibilità sarebbe dovuta essere per tutti uguale", chiarisce. E si dispiace del fatto che, per lui, nell’ultimo tavolo l’amministrazione "non andavano convocate soltanto le associazioni sindacali", ma tutti gli operatori del mercato affinché "si arrivasse ad una soluzione largamente condivisa. Una parte è stata convocata, un’altra no". Chiede l’anonimato, invece, un operatore secondo il quale il mercato adesso è "confusionario", l’incipit. "Alcuni banchi in via Castelfidardo, altri in piazza Roma, altri ancora lungo Corso Mazzini: non ci sono punti di riferimento per chi vuole comprare – spiega –. Mi rammarico perché questa è una città che non esalta il suo mercato, forse dimenticando che attira gente in centro". David Linternari, invece, si dice soddisfatto della nuova location "condivisa con il Comune. Come in tutte le cose, però, capisco che non sia semplice accontentare tutti". Vero. E su 60, ieri, non tutti hanno aperto. Anzi, c’è stato anche chi lo ha fatto, salvo chiudere in fretta in assenza di movimento nella sua zona: un ambulante posizionato tra piazza Roma e Corso Mazzini.