Invasione di cinghiali, si potranno "cacciare" anche in città

Gli uomini dell’Arma e la polizia provinciale potranno intervenire sul territorio, l’assessore Carloni: "Pronti a mettere le risorse necessarie"

Migration

A caccia di cinghiali fin dentro le città con un solo obiettivo: ridurne il numero. La Regione prende in mano la situazione e presenta un protocollo, per ora formale ma presto operativo, per risolvere il problema dell’invasione di ungulati sia nelle campagne che all’interno dei centri urbani. Palazzo Raffaello è stato in grado di mettere d’accordo tutti gli attori per una collaborazione fattiva: dall’organizzazione dei Comuni delle Marche alle Province e alle forze dell’ordine, passando soprattutto per le associazioni agricole e venatorie. Il documento è stato firmato ieri in Regione ed entro la prossima settimana verrà stanziata una prima somma per coprire il budget di intervento. Risorse che per ora non sono niente di che, ma si tratta di un assaggio: "What ever it takes _ ad ogni costo – dice l’assessore regionale Mirko Carloni parafrasando la celebre frase utilizzata dal capo del governo Draghi –, per ora investiamo questa cifra, ma siamo disponibili a metterci più risorse, tutte quelle necessarie per estirpare il problema e farlo in tempi rapidi". Tutti seduti al tavolo per firmare il protocollo di intesa, ma per le misure operative bisognerà attendere le linee guida. Di fatto il nuovo corso anti-ungulati prevede l’intervento delle forze deputate al controllo, carabinieri forestali e polizia provinciale, direttamente sul territorio. Ad esempio nei quartieri delle città, come già accaduto frequentemente a Fabriano e ad Ancona, dove per la cattura, l’abbattimento o l’allontanamento dei cinghiali sarà possibile anche isolare le zone e interdirle al transito di mezzi e persone. L’incontro si è concluso con una battuta del presidente dell’Anci Marche e sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli "Auguri ai cinghiali", che in passato sul tema qualche grattacapo l’ha avuto. Andando sul concreto però la Mancinelli: "Fino ad ora le soluzioni messe in campo per risolvere il problema, ossia contenere il numero di animali selvatici, non hanno funzionato. Ora questo protocollo chiarisce una serie di punti centrali, compreso come e chi dovrà intervenire nelle città per contrastare il problema. Aver trovato una norma che consente di intervenire in maniera più diretta, forte dell’esperienza della Regione Toscana, senza ostacoli di costituzionalità, è importante". All’incontro erano presenti anche il presidente della Provincia di Ancona, Luigi Cerioni, e il colonnello Gianpiero Andreatta dei carabinieri forestali, ma la firma è arrivata da tutte le categorie: "I danni prodotti dai cinghiali costano alla Regione 500mila euro all’anno – ha aggiunto l’assessore Carloni – con danni alle colture per non parlare degli incidenti stradali".