Io e i Gomma Gommas. Tre Allegri Ragazzi Morti. Certo che ci sono band dal nome veramente strano. Sarà per questo che si sono incontrate? No, in realtà il motivo è semplicemente la musica. Il gruppo osimano-anconetano, capace di trasformare qualsiasi canzone in un pezzo punk, ha incrociato la propria strada con quella di Davide Toffolo, leader del trio e fumettista di gran vaglia. Risultato: ‘Tanto pe’ Cantà’ di Ettore Petrolini, di cui è appena uscito l’originale videoclip (anche su YouTube), realizzato con la tecnica della stop motion da Filippo Ravaglioli, cantante e chitarrista dei Gommas, con Nicoletta Pasquini ed Emanuele Ravaglioli. Il pezzo, portato al successo da Nino Manfredi, è stato registrato al Dine Engine Studio di Castelfidardo. L’ospite speciale è appunto Toffolo, anche lui estimatore di Petrolini, il quale compare nel brano e nel video, come pupazzo di plastilina. "Impazzito io e impazziti loro per Petrolini – ha dichiarato l’artista – non ho potuto che urlare di gioia alla richiesta di cantare assieme ‘Tanto pe cantà". Il video è sorprendente per tecnica e per l’amore per il mio immaginario. C’è tutto: libri, oggetti, costume, maschera e soprattutto lo spirito dell’assurdo che ci lega a lui. Il video non riesco a smettere di guardarlo e di scoprire i mille particolari ricostruiti, le citazioni e i dettagli. E chi non sapeva che il cantante di un gruppo punk di Osimo fosse anche un animatore così capace, ora lo sa". Va detto che non è stato facile: "Per il video volevamo fare qualcosa di grandioso per Toffolo: farlo incontrare con il grande Petrolini. L’unico modo era creare un mondo fantastico e impossibile. Il lavoro è stato lungo e meticoloso (circa 6.000 gli scatti utilizzati, ndr), ma siamo super soddisfatti del risultato". Il bello, per i tanti fan del gruppo, è che oltre al singolo è uscito anche l’album (sulle piattaforme digitali e in Cd su https:gommagommas.bandcamp.com), "E vennero fuori i lupi". Per Ravaglioli è "il miglior disco che abbiamo mai fatto, sicuramente il più completo. Ci sono 16 pezzi, tra cui ‘Che sarà’, ‘Azzurro’, ‘Samarcanda’ e ‘Lo shampoo’ di Gaber, uscite tra fine anni ‘60 e anni ‘70. Il risultato è un disco più variegato dei precedenti e allo stesso tempo molto intenso".
Raimondo Montesi