Sono passati 596 giorni dall’alluvione che il 15 settembre 2022 ha invaso di acqua e fango gran parte di Senigallia. A poco più di otto anni di distanza, un’altra alluvione ha colpito la spiaggia di velluto, questa volta l’acqua ha invaso anche il centro storico e ha interessato anche alcuni quartieri della zona nord della città e interi comuni dell’hinterland provocando 13 vittime e miliardi di danni. "Secondo me non c’è paragone tra i due eventi – dice il sindaco Olivetti che nel 2014 era primo cittadino di Ostra. Il secondo è stato molto più violento e con conseguenze più gravi, per giunta in un territorio più vasto". Il ponte Garibaldi, sfondato in parte dalla potenza dell’acqua, è stato demolito ed è in attesa di essere ricostruito. Un disagio per la viabilità cittadina, ma anche per le attività commerciali in prossimità del ponte, momentaneamente sostituito da una passerella ciclopedonale installata lo scorso luglio. Oltre al ponte Garibaldi, è ancora chiuso, anche se prossimo alla riapertura il ponte Vallone. L’escavo del Misa, che ha recuperato profondità in prossimità del centro storico interesserà anche un tratto più a monte, mentre sembra ormai prossime alla realizzazione anche le vasche di laminazione. Prosegue anche la pulizia del fiume nei comuni dell’hinterland dove molte attività sono state messe in ginocchio dall’alluvione. Il 6 marzo scorso è stato siglato a Senigallia il Contratto di Fiume, un accordo che vede come capofila il comune di Senigallia seguito dai comuni della vallata Misa/Nevola
CronacaLa mazzata dalla seconda calamità. Il sindaco: "Peggio di quella del 2014"