REDAZIONE ANCONA

"La prima Coppa del Re". Cinquant’anni fa ad Ancona

A vincere fu il team composto da Panatta, Pietrangeli, Di Matteo e Zugarelli . In precedenza la nazionale italiana che aveva mancato più volte l’appuntamento.

Scambio di gagliardetti prima della semifinale con l’Ungheria

Scambio di gagliardetti prima della semifinale con l’Ungheria

Cinquant’anni fa Ancona si confermava portafortuna per la nazionale Italia di tennis e proprio da un trionfo nel capoluogo iniziava la scalata di Adriano Panatta e compagni che sarebbe culminata appena due anni dopo nell’epica e sofferta – più fuori che dentro al campo – vittoria nella finale di Coppa Davis di Santiago contro il Cile, rimasta l’unica fino al trionfo azzurro del 2023. Della Coppa Davis, la più antica manifestazione sportiva a squadre del mondo, tutti sanno tutto: pochi però ricordano che fino al 1985 esisteva la Coppa del Re, evento simile ma riservato soltanto a Nazioni europee; e sono ancora meno quelli che ricordano che questa manifestazione fu vinta soltanto due volte dall’Italia, ma curiosamente in entrambi i casi ad Ancona, praticamente con la stessa squadra che poco tempo dopo avrebbe aperto un ciclo vincente in Coppa Davis (qui oltre al trionfo del 1976 ci furono infatti anche le finali 1977-1979-1980). La Coppa del Re di Svezia (Gustavo V) – questo il nome completo – fu giocata dal 1936 al 1985 e prima di perdere prestigio fu disputata campioni più celebrati: per l’Italia – sconfitta più volte in finale – la Coppa sembrava però maledetta fino al 1971 quando ad Ancona un giovane Panatta, un già trentottenne Pietrangeli, Di Matteo e Zugarelli vinsero con la Spagna tra l’entusiasmo di un palasport stracolmo. "Fu il primo torneo internazionale vinto dalla nazionale italiana – ricorda lo storico del tennis Andrea Bocchini, curatore della pagina facebook che ricorda gli anni d’oro del tennis senigalliese e marchigiano – Ad Ancona fu una grande festa per tutti, compreso l’avvocato Michele Brunetti, anima del tennis locale che tanto si era adoperato per avere l’Italia nel capoluogo". Ancona portò così bene che l’Italia tornò e nel 1974, cinquant’anni fa, vinse ancora: gli azzurri superarono l’Ungheria in semifinale e la plurivittoriosa – ma priva del fenomeno Borg – Svezia in finale, con la quale non ci fu storia ancora in palas strabordante. Panatta e Zugarelli in singolare, Panatta e Bertolucci in doppio, ebbero vita facile portando a casa la seconda e ultima Coppa del Re di Svezia. Gli stessi giocatori, più Barazzutti, due anni dopo vinsero la Davis in Cile entrando nel mito. La Coppa del Re invece perse importanza e si annebbiò pure il ricordo della doppia impresa di Ancona, rimasta l’unica degli azzurri. "Eppure – concluder – il manifesto di quell’edizione 1974 viaggia a cifre impensabili tra i collezionisti, superiori ai mille euro". Giusto così perché senza quella insolita doppia impresa del 1971 e del 1974 al PalaVeneto forse non ci sarebbe stata nemmeno la Davis di Santiago 1976 e oggi parlando di tennis tricolore staremmo raccontando un’altra storia.

Andrea Pongetti