La "Rapsodia Visiva" di Franguelli in mostra a Palazzo Bisaccioni

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Si chiama "Rapsodia Visiva", è stata appena inaugurata alle sale museali di palazzo Bisaccioni ed è la prima mostra per promuovere le opere artistiche di Ferdinando Franguelli la cui pittura privilegia un momento di libertà, gioca con l’immaginazione creativa e la leggerezza e suggerisce uno sguardo disincantato sul mondo. La mostra, a cura di Federica Facchini sarà visitabile con ingresso libero, dal lunedì alla domenica, fino al 24 maggio, dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Allestimento e progetto grafico sono di Sergio Giantomassi. "Una profonda curiosità per le arti espressive – spiega Federica Facchini curatrice della mostra - ha portato Franguelli a interessarsi da autodidatta all’arte visiva e in particolar modo alla pittura. Inizia a dipingere dai primissimi anni Novanta con colori acrilici o a olio e come supporto usa carta, a volte anche riciclata, cartone, tela, poliestere e carta litografica. La sua è una pennellata forte, veloce, gestuale, istintiva. La tavolozza è ricca di tonalità pure che ricordano non poco correnti o protagonisti dell’arte di cui subisce notevolmente il fascino e la passione ribelle. I suoi quadri sono spesso composizioni astratte dalle figure vagamente antropomorfe e dai colori vividi che colpiscono l’attenzione. Inizia con il figurativo, dando origine ad una prima stagione polimaterica, in cui il tema dominante era quello della donna-odalisca che rivela echi di Salvatore Fiume, di Ingres, ma anche Balthus, tra i suoi artisti preferiti. Inizia a utilizzare supporti più diversi cartoncino, manifesti, carte riciclate dagli ambiti più disparati, che oggi nel retro dei dipinti, manifestano la loro provenienza alternativa". Molte di queste figure femminili appaiono silenziose, assorte e meditative nei loro silenzi, come fossero portatrici di misteri. Somigliano a guerriere, valchirie, custodi di qualcosa che non è dato conoscere, sedute su troni, indossano corpetti simili ad armature o a costumi che rivelano un ruolo. Figure metafisiche a volte senza volto, dove la resa corporea è caratterizzata da scarni volumi. Poi una seconda stagione predilige la natura morta. Osservando certi vasi di fiori di Franguelli il pensiero va a Matisse. L’artista inizia a usarli con una grande forza espressiva. Il colore diventa protagonista indiscusso della tela, non realistico, serve a esprimere le sensazioni dell’artista.