La sanità perde pezzi: ospedale più "isolato"

Ad Arcevia chiusa la radiologia mentre per il pronto soccorso si pensa ai medici ucraini: timore per l’estate che sta arrivando

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Il ‘Principe di Piemonte’ sempre più solo, chiuso il reparto di radiologia dell’ospedale di Comunità di Arcevia. Problemi anche per le vaccinazioni, i soggetti fragili in attesa di comunicazione a una settimana dalla prenotazione della quarta dose. Non migliorano le cose al Pronto Soccorso dove ora si è data la possibilità di reperire un medico anche tra i professionisti ucraini purchè residenti in Ucraina prima del 24 febbraio 2022. Il timore è che la situazione resti la medesima anche in vista della stagione estiva, quando la città si popola di turisti e le richieste di soccorso aumentano notevolmente. L’anno scorso il servizio di Guardia Medica Turistica era stato attivato con un mese di ritardo ed era dotato di una sola unità. Mancanza di personale anche nel reparto di radiologia che dieci mesi fa era stato costretto a chiudere l’agenda garantendo solo le urgenze per carenza di medici e ora rischia di sovraccaricarsi dopo la notizia della chiusura del reparto di radiologia dell’ospedale di Comunità di Arcevia. "Sul vigente Piano Sanitario regionale è stato ribadito che Arcevia deve avere un "Ospedale di Comunità" (non una "Casa della Salute") quindi occorre più personale adeguato – spiega Uniti per Arcevia - In realtà i servizi sanitari vengono chiusi nelle zone dove servono di più cioè ad Arcevia posta a 40-50 Km di distanza dall’Ospedale di riferimento di Senigallia, in un contesto alle prese con una popolazione anziana e tanti altri problemi. C’è forte timore per le gravi ripercussioni che la riduzione dei servizi sanitari avrà sui cittadini, sul loro diritto alla salute e all’assistenza inoltre verrà penalizzato il turismo, unico settore trainante della nostra economia. "Uniti per Arcevia" esprime preocuppazione e si impegnerà con ogni mezzo affinchè la nostra struttura ospedaliera non decada anzi venga rilanciata". La pericolosità dell’indebolimento delle strutture sanitarie presenti nei Comuni dell’hinterland era stato messo in luce dal Tribunale del Malato che a gran voce aveva chiesto di rinforzare la medicina territoriale. Il comune di Arcevia paga anche la mancanza di un pediatra dallo scorso 1 ottobre, quando a seguito di un pensionamento, il professionista non è stato ancora sostituito e le famiglie dei piccoli pazienti si sono dovute adattare con soluzioni tampone, attendendo dopo sette mese una soluzione definitiva.