Una scommessa tra amici degenerata prima in un furto e poi in un accoltellamento per strada come le scene più cruente del selvaggio far west. Teatro del duello la via Flaminia, in una calda serata del 3 agosto del 2019. Due tunisini, di 28 e 31 anni, si erano affrontati a brutto muso. Uno aveva estratto un coltello sferrando dei fendenti che avevano ferito al torace l’altro. Quest’ultimo però si era difeso, rompendo una bottiglia di vetro e ferendo con un pezzo tagliente il suo aggressore. Tutti e due sono finito ora a processo per lesioni personali aggravate. Uno solo degli imputati, il più giovane, ha anche la contestazione del porto d’armi atti ad offendere (un coltello con un lama di 8 centimetri). In tribunale ieri, davanti alla giudice Frascesca Moscaroli, sono stati sentiti i primi testimoni: un maresciallo dei carabinieri, che si era occupato dell’informativa di reato, intervenendo sul posto dopo i fatti, e un amico dei due imputati che era con loro nelle fasi precedenti ai fatti. Stando alle accuse i due si trovavano in via Flaminia, all’altezza del quartiere della Palombella, ed erano da poco passate le 22 quando è avvenuto il primo ferimento. Il 28enne era stato trovato in strada, sanguinante, con una ferita da taglio al torace. In un appartamento, lungo la stessa via, c’era il 31enne, anche lui ferito da un’arma da taglio. I due si sarebbero accoltellati a vicenda. Il maresciallo ha riferito di aver trovato in strada solo il più giovane e che l’altro invece era in casa sdraiato sul letto. Entrambi erano finiti in ospedale con 20 e 30 giorni di prognosi per i tagli riportati. L’amico dei due imputati, difesi dagli avvocati Elena Martini (il 31enne) e Andrea Battilà (il 28enne), ha raccontato che era stato con loro poco prima, in piazza d’Armi. "Avevo fatto una scommessa con il 31enne – ha riferito il testimone – 50 euro per il risultato di una partita di calcio. Abbiamo tirato fuori tutti e due la banconota quando il 28enne l’ha strappata dalla mani dell’altro. Non gliela voleva ridare, lui gli ha dato un pugno e poi io l’ho aiutato a riprendersela". Il testimone non ha assistito al dopo ma stando alle accuse il 31enne è tornato a casa ritrovandosi il 28enne alle costole che forse voleva vendicarsi del pugno preso. I carabinieri, arrivati sul posto, trovarono in tasca del 28enne il coltello ancora sporco di sangue. Prossima udienza il 15 giugno.
Marina Verdenelli