
L’ex premier Romano Prodi, intervenuto in un appuntamento a Fabriano per la presentazione del suo libro
"Siamo ormai da quasi due anni" in una situazione di calo della produzione industriale, "una crisi non congiunturale, ma strutturale" dovuta alla mancanza di una politica capace di collegarsi con il resto del mondo "perché siamo di fronte a un cambiamento strutturale" a livello mondiale delle dinamiche produttive e la reazione del governo italiano "è nulla". Parole non certo rassicuranti pronunciate dall’ex premier Romano Prodi, in un appuntamento a Fabriano per la presentazione del suo libro. "Noi abbiamo l’opportunità e il dovere", ha rimarcato il professore, di "presentare proposte che il governo non è in grado di elaborare" ed ha aggiunto, trovandosi nella città della carta, che il distretto industriale di Fabriano, ad esempio, è stato lasciato "volutamente" solo dalla Regione Marche e dal governo. Parole pronunciate proprio in uno dei periodi più dolorosi per Fabriano che combatte con la crisi della Beko (centinai di licenziamenti programmati), ma anche delle cartiere, solo per citare gli ultimi due esempi.
E l’allarme lanciato da Prodi viene subito raccolto dall’ex governatore delle Marche, Gian Mario Spacca con un post su Facebook: "Il dovere della speranza. Nel suo intervento a tutto campo, l’altra sera a Fabriano, il professore Prodi ha affermato che negli ultimi dieci anni la regione Marche ha avuto i peggiori risultati tra tutte le regioni italiane. Considerando il suo valore di economista non si può mettere in dubbio questa osservazione che del resto i cittadini vivono sulla propria pelle. Occorre sottolineare, tuttavia, che la peggior performance delle Marche, si accompagna alla peggior performance dell’Italia tra i paesi europei, e dell’Europa rispetto a Cina e Usa. Allora – sottolinea Spacca – forse è arrivato il momento di riflettere sulla governance politica a cui ci siamo affidati in quest’ultimo decennio, che non può esaurirsi nel fanatismo da stadio, ovvero nella contrapposizione di due schieramenti (destra-sinistra, che guarda caso, alternativamente, hanno guidato le Marche proprio negli ultimi dieci anni). Forse – ecco la stoccata – è necessario superare il vuoto della proposta politica eliminando ogni ideologismo e riprendere il contatto con la dura realtà per costruire progetti ’concreti’ e uscire dalla crisi che attanaglia Fabriano, le Marche, l’Italia e l’Europa che non conta più nulla nello scenario globale".
Le parole dell’ex governatore, ora al timone di Base Popolare, suonano come una bocciatura ai dieci anni di politica venuti dopo la sua guida della Regione. Anni dove si sono alternati al governo di Palazzo Raffaello prima Ceriscioli (centrosinistra) e poi l’attuale governatore Acquaroli (centrodestra). E Spacca, tirato per la giacchetta dai due schieramenti per la prossima tornata elettorale, sembra voler dire: vado con chi seguirà le mie ricette economiche. Parola dunque ad Acquaroli e, nel caso di candidatura, a Ricci in pole per il centrosinistra.
a. q.