L’afa peggiora, Ancona è da bollino rosso

La nostra città tra quelle oggi più calde d’Italia. Il direttore di VivaServizi: "Attenti agli sprechi, ma qui da noi la situazione è sotto controllo"

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Sarà una giornata da bollino rosso quella di oggi ad Ancona, la più calda in assoluto dall’inizio dell’estate. Sono 22, rispetto alle 13 di ieri, le città con la massima allerta per l’afa e tra queste anche il capoluogo dorico. A indicarlo i bollettini del Ministero della Salute sulle ondate di calore, che monitorano 27 città capoluogo di provincia. Si tratta di un peggioramento iniziato lunedì, quando le città con bollino rosso erano appena due, mentre 23 con quello arancione e due con il giallo, peggioramento che è proseguito ieri. Bolzano, Genova e Torino sono le uniche 3 città che manterranno il bollino giallo nei tre giorni considerati. Il resto dell’Italia invece resta stretta nella morsa di un caldo torrido e crescente. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. "Queste condizioni climatiche – ricorda il Ministero della Salute – possono rappresentare un rischio per la salute specie dei soggetti vulnerabili: anziani, malati cronici, bambini e donne in gravidanza".

Moreno Clementi, direttore generale di VivaServizi che gestisce il servizio idrico integrato nella provincia di Ancona però getta acqua, per restare in tema, sul fuoco: "In riferimento all’emergenza idrica che sta investendo l’Italia, ad oggi non registriamo particolari criticità nel territorio di 43 Comuni e in un bacino di utenza di 405mila utenti". Ma il direttore generale fa un appello a tutti i cittadini: "Non sprecare la risorsa idrica e ad applicare semplici regole di buon senso per non disperderla".

"La situazione – aggiunge – è attenzionata dalla nostra azienda e il momento che stiamo vivendo è paragonabile a quella che avremmo osservato tra circa quindici giorni rispetto all’andamento medio della sorgente e quindi è come se fossimo già intorno alla metà di luglio". La conseguenza è che Viva Servizi potrebbe "dover anticipare gli interventi nelle zone montane che riguardano la messa a disposizione di autobotti nelle aree interne del fabrianese, a Sassoferrato ed Esanatoglia. Ma è una risposta e non certo una soluzione per quel territorio circoscritto nel quale le fonti e i pozzi essendo più in superficie, sono maggiormente soggette a riduzione della portata".

"In questo territorio montano – rimarca il dg di Viva Servizi – abbiamo ottenuto significativi risultati in termini di ricerca delle perdite e l’assenza di criticità pur in questa estata calda e siccitosa, è da ascriversi probabilmente a questa azione virtuosa". L’ipotesi di razionamento della fornitura? Per Clementi è "allarmistica e assolutamente prematura per non dire azzardata". "Non vi sono indicatori che possano indurre a considerare che si stia andando in quella direzione" commenta.

Sara Ferreri