ILARIA TRADITI
Cronaca

L’appello dalla Sicilia: "Uccidono i miei cani, qui è un vero inferno: ora aiutatemi a tornare"

Stefania Simonetti, originaria di Serra de’ Conti, da 4 anni sta a Lampedusa "Sono riuscita a salvarne sette, ma due non ce l’hanno fatta: un incubo".

L’appello dalla Sicilia: "Uccidono i miei cani, qui è un vero inferno: ora aiutatemi a tornare"

L’appello dalla Sicilia: "Uccidono i miei cani, qui è un vero inferno: ora aiutatemi a tornare"

Un vero incubo quello che sta vivendo in questi giorni a Lampedusa Stefania Simonetti, originaria di Serra de’ Conti ma da 4 anni residente insieme al compagno sull’isola siciliana. Nelle scorse settimane la coppia ha trovato alcuni dei cani che aveva in custodia avvelenati, riuscendone a salvare ben 7 mentre altri due hanno purtroppo perso la vita. Ignoti gli autori del gesto così come le motivazioni, ma adesso Stefania ha paura a restare e vorrebbe tornare nella sua terra di origine portando con sé i suoi amici a quattro zampe. Il dolore più grande lo ha provato quando ha trovato solo due giorni fa, a pochi metri da casa, il corpo senza vita del suo Mojito, un labrador nero di 4 anni, cane di salvataggio. "Era come un figlio per me, il dolore che sto provando è indicibile – racconta tra le lacrime – Mojito si trovava nel mio terreno quando è scomparso e l’ho ritrovato il giorno successivo ormai senza vita. Vicino a me c’è qualcuno che odia profondamente i nostri animali, io ormai non sono più tranquilla a restare qui e voglio portarli con me nelle Marche. Chi può mi aiuti". Così Stefania ha lanciato tramite la pagina Facebook "Inkiostro lampedusa" un appello e a breve partirà una raccolta fondi per poter acquistare i biglietti aerei. I cani da portare nelle Marche sono ben 17 al momento e con l’aiuto di alcuni volontari possono essere imbarcati sul volo per Falconara per evitare che viaggino tante ore prima in nave e poi in auto.

Quando Simonetti, estetista con un passato da organizzatrice di eventi (sua l’idea nel 2017 di regalare un matrimonio a una coppia di terremotati grazie all’aiuto di diversi sponsor) ha deciso di trasferirsi a Lampedusa 4 anni fa non poteva certo immaginare di dover subire sulla propria pelle tanta cattiveria. Ha aperto insieme al compagno Calogero un centro di estetica avanzata e tatuaggi lavorando soprattutto con i turisti. "Inizialmente con noi c’era solo Mojito poi ci siamo presi cura di 3 cani randagi che vagavano nei pressi della casa sollecitando più volte Comune e azienda veterinaria locale affinché prendessero in carico la situazione e provvedessero a sterilizzarli. Nessuno ci ha ascoltato, ci hanno lasciato soli. Ma io che dovevo fare, abbandonare questi cani al loro destino?".

Stefania non se l’è sentita ma nel giro di un paio di anni sono nate diverse cucciolate fino ad arrivare a circa 20 cani, di cui due avvelenati, sette cuccioli salvati in extremis e uno al momento scomparso. "Noi siamo ospitati da amici e venivamo a trovare i cani di giorno ma dopo i recenti avvelenamenti non possiamo lasciarli soli neanche un minuto". Il sogno di Stefania era anche quello di aprire sull’isola, a partire dal prossimo anno, il "Rifugio dell’amore" un glamping adatto ai bambini dove fare anche pet therapy e varie attività con gli amici a quattro zampe.