Le lacrime anche per Erina "Ma Dio non ci ha abbandonato"

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Prenderci cura del mondo non dispotico. Fare della nostra vita un servizio e un luogo bello in cui vivere bene. Questa calamità ha portato nel nostro cuore la paura insieme al coraggio, la rabbia insieme alla gratuitidine per aver scongiurato maggiori pericoli. Continuiamo a chiederci perché , ma non dimentichiamo che il Signore non ci ha abbandonato". Così don Venish nel celebrare l’ultimo saluto a Erina Febi, per tutti Rina che a 77 anni ha perso la vita nella casa del compagno a Barbara dove viveva da diversi anni, tentando di chiudere le finestre per impedire al fango di entrare. La finestra, colpita dalla forza dell’acqua si è rotta addosso alla donna travolta in pochi istanti dalla massa d’acqua proveniente dal fiume Nevola.

Una cerimonia intima e composta quella di ieri mattina alla chiesa parrocchiale di Montecarotto per la vedova Giuliani. Non è voluto mancare l’assessore regionale alla Protezione civile oltre al sindaco di Montecarotto Giuseppe Paoloni, al vicepresidente della Provincia nonché sindaco di Staffolo Sauro Ragni. L’assessore Aguzzi ha voluto portare la sua vicinanza ai figli e ai familiari di Rina salutata anche dalle autorità civili e militari oltreché dalla protezione civile e dalla Croce Rossa forze che in questi giorni non si stanno risparmiando. Presente il comandante della compagnia carabinieri di Jesi Elpidio Balsamo.

Il parroco ha voluto ricordare Rina ma anche richiamare alla necessità di "prenderci cura del mondo in modo non dispotico" e di "fare della nostra vita un servizio e un luogo bello in cui vivere". Don Venish ha voluto anche ricordare come questa calamità abbia "fatto nascere tanta solidarietà con moltissimi giovani che si sono messi al servizio delle famiglie colpite".

Sara Ferreri