"Le minacce? Vado avanti finché posso"

Corrado Canafoglia, commissario della Fondazione, dopo la lettera con il veleno per topi: "Colpevole di aver fatto emergere problemi"

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"Fin quando ho la forza andrò avanti". Giovedì una busta da lettere anonima, contenente veleno per topi, è stata indirizzata a Corrado Canafoglia, commissario della fondazione "Città di Senigallia". "In prima battuta sono rimasto sconcertato, il veleno era sparso nella busta – spiega – un pericolo per la salute dei dipendenti che l’hanno toccata e me l’hanno passata. Non nascondo l’amarezza per questo tipo di atteggiamento che non è tipico della nostra città, per anni patria di Caterpillar, Don Ciotti, Libera, qui è custodita anche la borsa di Mario Chiesa, simbolo di Mani Pulite". Un atto "deprecabile", condannato fermamente dal commissario straordinario dell’ente senigalliese, Corrado Canafoglia, già oggetto – allora assieme all’interno consiglio di amministrazione – di una lettera minatoria in cui si ricordava la fine dell’avvocato e commissario Ambrosoli (1979). "Non è la prima volta che subisco intimidazioni – prosegue Canafoglia – ma riceverle nella mia città è davvero assurdo e il tutto perché ho fatto emergere i problemi che esistevano e non certo perché mi sono mosso contro qualcuno".

Ieri il Commissario Canafoglia ha ricevuto la solidarietà del Governatore Acquaroli, del sindaco Olivetti e del presidente del Consiglio Bello: "Certe situazioni non le ha create Corrado Canafoglia sono lì – afferma - e se qualcuno ha difficoltà a capirlo, ribadisco che non c’è bisogno di attacchi frontali". Un atto che ha avuto ripercussioni personali per l’avvocato: "Tornare a casa e spiegare ai familiari che si sta facendo tutto questo per il bene della città, per necessità di cambiamento, per salvare posti di lavoro, e ricevere attacchi e atti intimidatori è abbastanza avvilente – afferma – a mia figlia che sta intraprendendo il mio stesso percorso di studi ho detto ricordati che ricopriamo un ruolo importante. Noi nel piccolo non possiamo e non dobbiamo girarci dall’altra parte: sono un uomo delle istituzioni perché la Regione mi ha dato questo incarico". Il Commissario Canafoglia non si ferma: "Vado avanti, o meglio andrò avanti fin quando avrò la forza per farlo – conclude – certo non mi fermo per un atto intimidatorio, ringrazio quanti hanno espresso la loro solidarietà nei miei confronti. La Fondazione è un bene di tutti, tutti devono saper cos’è accaduto e noi continueremo a lavorare perché tutto questo possa essere possibile".

Silvia Santarelli