
Una seduta con i bambini
"Manca ancora, ormai da un anno e mezzo, la figura del neuropsichiatra infantile nei distretti di Jesi e Fabriano che hanno qualcosa come 150mila abitanti. Una situazione gravissima determinata da un abbandono istituzionale ultraventennale che non può più essere tollerato>. Così le famiglie riunite nel Gruppo solidarietà, che unisce diverse associazioni che si battono per i diritti dei più fragili.
Sarebbero ancora quasi 300 i bambini in attesa di valutazione solo per restare al distretto di Jesi.
"Le dotazioni organiche delle Unità multidisciplinari – rimarcano - presentano enormi differenze territoriali. Solo due figure (assistenti sociali e psicologhe/i) sono presenti in ogni territorio. Nei distretti sanitari di Fabriano e Jesi è assente da luglio 2023, la figura del neuropsichiatra infantile (unica figura dell’équipe che può redigere diagnosi medica). Per l’intero territorio, 250mila abitanti, del distretto di Ancona la figura del neuropsichiatra è presente per sole 8 ore a settimana. I logopedisti sono presenti in 10 distretti su 13; i neuropsicomotricisti in 6 su 13, I fisioterapisti in 5 su 13".
E così il numero di bambini che restano indietro continua a crescere: "Una lista (regionale, ndr) con 1.911 minori in attesa la quale può arrivare in alcuni territori anche a cinque anni è un dato impressionante se consideriamo che tra questi ce ne sono anche potenziali in condizioni di disabilità per i quali sono ritardati o mai effettuati interventi educativi, riabilitativi e di sostegno scolastico>.
L’attacco prende spunto dai dati che la Regione Marche ha fornito al consigliere regionale Antonio Mastrovincenzo a seguito di un accesso agli atti che è stato effettuato.
"Dati che le nostre associazioni avevano richiesto, senza aver riscontro, all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini nel gennaio 2024. Una situazione gravissima – aggiungono dal gruppo solidarietà - determinata da un abbandono istituzionale ultraventennale che non può più essere tollerato. Non agire per cambiare questa situazione è una colpa che non ha attenuanti. Liste d’attesa che hanno come effetto la mancata fruizione di interventi importantissimi in età evolutiva o il ricorso, per chi ha risorse economiche, a percorsi educativi e/o riabilitativi a pagamento. Nessun percorso è stato fatto dalla regione Marche per la definizione della dotazione minima di personale volta a garantire il rispetto delle funzioni assegnate. Siamo, di fatto fermi, ad una prima regolamentazione risalente a 22 anni fa>.
Sara Ferreri