
Filippo Siciliano da 22 anni operaio Ariston a Genga insieme all’ingegnere Merloni
"E’ venuto in azienda anche a settembre del 2022 all’indomani dell’alluvione di Genga. Accompagnato dal figlio Paolo ha voluto vedere i danni e alla riapertura l’8 dicembre gli abbiamo dedicato una scultura in ceramica con la scritta ‘Noi come te non molliamo Genga’". A parlare è Filippo Siciliano, di Cerreto d’Esi, da 22 anni operaio Ariston a Genga. Un regalo quello della scultura che l’ingegner Merloni aveva apprezzato moltissimo. La mostrava orgoglioso a chi lo andava a trovare. "Da quando sono nella Rsu – spiega Siciliano – ho avuto il privilegio di conoscere più da vicino l’ingegner Francesco Merloni, un imprenditore illuminato che si è sempre mostrato disponibile e molto attento alle ‘sue’ aziende. Veniva periodicamente in fabbrica, quella di Genga, una delle prime nelle Marche fondata nel 1966 l’aveva nel cuore. Da noi quest’anno aveva voluto riprendere la tradizione, interrotta dal Covid, della domenica delle Palme in azienda quando il magazzino diventava chiesa per la messa, aperta anche ai residenti. A seguire si pranzava insieme". E poi i compleanni: "Ogni anno per noi dipendenti di Genga, la sfida era cosa regalare al presidente che con i suoi insegnamenti e racconti ci illuminava. Forniva delle lezioni di vita che difficilmente puoi apprendere altrove. Da mettersi sull’attenti davanti a tanta saggezza ed esperienza. Stavamo già pensando ai suoi cento anni e come festeggiarlo a settembre del prossimo anno. Per lui era abituale venire a fare visite negli stabilimenti. Era uno che nonostante conoscesse la fabbrica e tutte le postazioni più di noi operai, ogni volta la voleva vedere tutta. Voleva controllare le novità, gli investimenti". Il messaggio più forte che ha lasciato? "Lui era attaccatissimo al territorio. In controtendenza rispetto alla storia italiana degli ultimi quindici-venti anni lui ci teneva a restare, a investire, non a cercare magari maggiori guadagni fuori". Poi un aneddoto: "Per la riapertura dopo l’alluvione del 2022 il nuovo direttore di stabilimento è andato a trovarlo negli uffici di Fabriano. Quando è uscito mi ha chiamato sorpreso: ‘Sapevo che l’ingegnere teneva moltissimo a Genga, ma mai mi sarei aspettato di vedergli gli occhi bagnati di lacrime quando parlava di questo stabilimento’".
Tantissimi i ricordi e messaggi di cordoglio arrivati in poche ore. Dai sindaci di Ancona, Arcevia, Jesi oltrechè dei Comuni del Fabrianese al presidente del Consiglio regionale Dino Latini, passando per i sindacati e le associazioni di categoria. "Le Marche perdono un protagonista della storia economica del Paese – commenta Gino Sabbatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche – il capitano d’industria che ha portato l’eccellenza manifatturiera regionale nel mondo, ma anche il Parlamentare e il Ministro, che ha trasfuso nell’impegno politico e di Governo i valori profondi della nostra intera comunità marchigiana. Testimone e artefice di una stagione feconda per la economia della regione: un esempio da cui ripartire per rilanciare le nostre economie tenendo conto di uno scenario socio economico profondamente mutato, come lo stesso Francesco Merloni ci ha insegnato".
La camera ardente sarà aperta fino alle 14 di venerdì. Alle 15, il feretro arriverà nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano per la celebrazione dei funerali.
Sara Ferreri