
La festa promozione della Maceratese al Del Conero di Ancona
Tutto, o quasi, è come due settimane fa quando la Maceratese festeggiava la promozione in serie D, nel senso che non sono stati fatti progressi nella programmazione della nuova stagione. Anzi, c’è da compiere il primo passo e, nonostante i colloqui, c’è ancora qualcosa da risolvere perché il direttore generale Stefano Serangeli e il direttore sportivo Nicolò De Cesare possano proseguire il lavoro iniziato lo scorso anno. Certo, i due partono da un buon credito perché possono fare pesare sul piatto della bilancia la promozione in serie D, tuttavia ancora dal club non è stato ufficializzato nulla spiazzando un po’ la piazza e soprattutto i giocatori, alcuni dei quali stanno ricevendo proposte da altre realtà. Dai protagonisti non trapela nulla, a parte parole di circostanza pronunciate dal presidente Alberto Crocioni che si è limitato a dire che non ci sono problemi e che si sta lavorando.
Ma inevitabilmente qualche problema c’è, altrimenti si sarebbe presa da tempo una decisione e la Maceratese sarebbe passata alla fase operativa considerando che il numero uno del club ha avuto spesso belle parole nei confronti di Serangeli e De Cesare. Il primo passo da fare è che ci sia una totale condivisione tra disegno tecnico e organizzazione prospettato dal duo Serangeli-Crocioni e la società e, da qui, un passo avanti su come strutturarsi dopo aver riscontrato dal di dentro delle situazioni da migliorare.
Questa sensazione nasce dall’analisi della stagione archiviata dai biancorossi, indubbiamente positiva essendo culminata nella promozione, ma che ha mostrato in corsa alcuni problemi quando la squadra ha accusato delle difficoltà e quando la K Sport si era fatta sotto. A un certo momento il ds De Cesare aveva spiegato che a lui e a Serangeli era stato chiesto di riorganizzare la società e a fare le cose a modo, tuttavia dopo la vittoria interna con il Montefano, arrivata dopo i pareggi con Fabriano e Urbino, ha dichiarato, senza tanti giri di parole, di non riscontrare ancora nel club quel livello desiderato, un ambiente più compatto nella società. E così per il futuro alcuni aspetti dovranno essere chiariti prima di partire considerando che la squadra si presenta da matricola in D, che si dovranno affrontare più difficoltà in una categoria superiore e che potranno esserci momenti difficili.
Ma, al di là di chi saranno i protagonisti sul campo e in panchina, serve ora una programmazione perché la Maceratese possa presentarsi ai blocchi di partenza con idee ben chiare, individuando i giovani sui quali puntare, chi confermare della vecchia guardia.
Questa sarà la settimana decisiva in un senso e nell’altro perché c’è da fare un grosso lavoro: ripartire o meno con l’allenatore Matteo Possanzini, scegliere i giocatori sui quali puntare, allestire una squadra che sappia anche mantenere l’entusiasmo tra i tifosi per non disperdere quanto fatto quest’anno.