Ancona, malore in piscina per la gara d'apnea. Ragazzino grave

E' successo mentre giocava con gli amici, provvidenziale l’intervento dei bagnini

La piscina

La piscina

Ancona, 21 giugno 2019 - Si immerge in piscina, durante una gara di apnea, un gioco con gli amici, ma non riemerge. «C’è un costume sott’acqua». Questa frase, pronunciata da un bambino e subito sentita dal bagnino ha fatto tuffare l’assistente bagnante, prima uno, poi un altro. Quello sott’acqua non era solo un costume. Era un 16enne, andato in arresto cardiaco e ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Torrette. Rischia la vita. Per lui, di origine straniera, ieri doveva essere una giornata di divertimento alla piscina del Passetto, l’impianto sportivo comunale che si trova sotto via Thaon de Revel, in gestione al consorzio Cogepi, dopo i laghetti del parco recentemente inaugurati.

Gli amici, le nuotate, le risate. Tutto sembrava perfetto per godersi una giornata d’estate. Non era la prima volta che andava in piscina. Il 16enne era all’interno della prima corsia della vasca grande, quella davanti al bar e ai tavolini che in molti a quell’ora stavano sfruttando per prendere un po’ di ombra, riparati dagli ombrelloni. Giocava, si immergeva e tornava in superficie. Proprio mentre effettuava delle apnee non è più riemerso. Pochi secondi e un bambino che era lì vicino ha iniziato a dire che c’era un costume sott’acqua. E’ stato a quel punto che l’assistente bagnante Matteo Pugnaloni si è avvicinato a bordo piscina e si è subito tuffato intuendo la situazione di emergenza. In suo aiuto è arrivato anche un altro bagnino, Maurizio Massacesi, dipendente del Cogepi, esperto in salvataggio in acqua. Insieme hanno tirato fuori dall’acqua il ragazzino che era privo di sensi e lo hanno adagiato sul lastricato asciutto. Non aveva battito e hanno iniziando subito la rianimazione cardiaca. A loro si è avvicinato anche un bagnante che si trovava in piscina e li ha aiutati dimostrando dimestichezza nelle manovre di primo soccorso. Forse un medico.

Intanto dal bar hanno chiamato il 118 per chiedere i soccorsi. Sul posto sono stati inviati l’automedica, l’equipe dell’elisoccorso con il rianimatore e una ambulanza della Croce Rossa. La piscina era dotata anche di defibrillatore che è stato utilizzato sul 16enne con due scariche per far ripartire il cuore. Mentre erano in corso le manovre salvavita sono arrivati in piscina lo zio e il fratello più piccolo del 16enne. Quando è ripreso il battito il ragazzino è stato portato intubato al vicino ospedale Salesi e poi a Torrette dove è ricoverato in Rianimazione clinica. Aveva l’acqua nei polmoni, sintomo di un principio di annegamento.