Marche, altre 16 vittime Il contagio torna ad alzarsi

Percentuale oltre il 33% ma i tamponi molecolari sono stati pochi in regione. Dopo una prima tregua aumentano i ricoveri anche nelle Terapie intensive

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di Alessandro Di Marco

Non conosce soste il virus che uccide con ben sedici decessi inseriti nel drammatico bollettino regionale del Gores di ieri. Si tratta di tutte persone ‘over 75’ con patologie pregresse, inclusi i tre residenti in provincia, ovvero un 89enne di Fabriano e una 91enne e un 96enne di Ancona. In questo modo diventano 1.810 quanti non ce l’hanno fatta da inizio pandemia ad oggi in regione e ben 229 in un tragico gennaio. L’età media dei deceduti è di 82 anni con il 96% delle persone che hanno dovuto fare i conti anche con altre malattie. Più elevato il tremendo dato di coloro che sono spirati tra gli uomini (1.022) rispetto alle donne (788).

Come sempre i fari sono puntati anche sulla tenuta del sistema ospedaliero tra i criteri principali per l’assegnazione delle restrizioni. Domenica era stato il primo giorno del 2021 della doppietta del segno meno, pur contenuto, rispetto alle 24 ore precedenti per ricoveri complessivi Covid e presenze nelle terapie intensive. Ieri, invece, è tornato il doppio segno più anche se in maniera ugualmente limitata. Le degenze totali per il virus sono salite a 676 (più 3) e le intensive a 85 (più 2), lanciando, quindi, segnali di sostanziale stabilizzazione pur nella piena emergenza. Ci sono, infatti, ospedali della provincia in fase di evidente stress, in primis Torrette dove si contano 17 posti letto occupati nel reparto per chi ha contratto il virus nella forma più acuta e cento malati Covid totali ospitati nel nosocomio regionale.

Al solito, come avviene il lunedì quando si comunicano gli esami processati il giorno festivo della domenica, è piuttosto contenuto il numero dei tamponi effettuati. L’indice dei positivi (in totale 157) è del 10,8% se si considerano tutti i 1.454 esami nuove diagnosi effettuati, includendo quindi anche i 984 antigenici, dai quali sono stati soltanto 22 i positivi rilevati e peraltro da sottoporre ad un successivo esame. Se, invece, si prendono in considerazione solo i molecolari (ovvero gli esiti ufficiali) il quoziente sale al 33.4%, una delle cifre più alte degli ultimi giorni, benché fortemente condizionata proprio dall’eseguità delle verifiche. Fortunatamente resta bassa l’incidenza dei sintomatici (22, uno su sette), mentre sono 6 i casi con il coinvolgimento di studenti e 14 quelli rilevati in ambito lavorativo.

Importante (anche se ugualmente da valutare nei prossimi giorni, presumibilmente con numeri di esami più consistenti) la cifra stavolta minima dei cosiddetti ‘fantasmi del virus’. Sono, infatti, soltanto 16 le persone a cui è stata rilevata l’infezione, per le quali non si è riusciti a risalire in prima battuta al contagiante, a dimostrazione di come la macchina dei tracciamenti continui a lavorare duro e pur di fronte a una pandemia dilagante non molli la presa nel cercare di ricostruire i movimenti di chi ha contratto il virus, nella speranza di poter in qualche contenere il perimetro territoriale di trasmissibilità.

C’è anche un altro segnale incoraggiante, ma pure in questo caso riconducibile ai tamponi della domenica più circoscritti rispetto agli altri giorni. Infatti il dato totale dei positivi attuali scende dai 10.542 di domenica a 10.251, quindi con una discesa complessiva di poco meno di trecento unità. Intanto, ancora una volta è la provincia di Ancona ad aggiudicarsi il ben poco invidiato scettro di giornata con 62 casi, rispetto ai 37 di Ascoli Piceno, i 25 di Macerata, i 17 nel Fermano e 13 in provincia di Pesaro Urbino. Un responso che consolida il primato del territorio di riferimento del capoluogo dorico su scala regionale come area più colpita da fine febbraio 2020, mettendo insieme ben 14.243 infezioni, mentre nelle Marche é stata infranta la barriera dei 50 mila contagi, saliti a 50.267.