
Resta in piedi il ricorso al Tar che si esprimerà in primavera. Il commissario prefettizio. deve verificare il da farsi.
L’accensione dell’antenna telefonica in via Molino Mensa a Osimo resta in balia della decisione del Tar che si esprimerà in primavera. Il Comune potrebbe dare l’ok all’attivazione dell’impianto prima di quella data però, eventualmente prendendo atto di una contrarietà del tribunale. Deluso, seppur in attesa della decisione del tribunale, il comitato spontaneo dei cittadini che oggi afferma: "Come cittadini del quartiere abbiamo espresso, in tutte le forme democraticamente possibili, il nostro dissenso rispetto alla sua collocazione in prossimità di un’area verde attrezzata e del Centro ricreativo Aquilone, entrambi destinati a bambini e nei pressi della sede della Croce Rossa. Così come abbiamo più volte espresso il nostro disappunto sia per l’inserimento di questa zona nel Piano antenne (strumento che perde la sua utilità se un comune individua un’area troppo grande e che comprende la possibilità di installazione in zone non adatte) sia per il nostro mancato coinvolgimento nella scelta fatta dall’amministrazione Pugnaloni nel febbraio 2021, in periodo di piena pandemia Covid, né la presa di consapevolezza degli stessi rispetto alla decisione che veniva presa".
Il comitato si è confrontato sia con l’amministrazione Pugnaloni che con quella dell’ex sindaco Pirani: "L’Amministrazione Pugnaloni ci ha sempre ribadito che la scelta era quella e che non c’erano spazi di discussione. Questo fino al nostro ricorso al Tar del giugno scorso. Dopo due giorni i lavori sono stati sospesi perché la stessa compagnia telefonica ha dichiarato di avere commesso un errore nel posizionamento del palo di supporto dell’antenna. Nel frattempo era periodo di ballottaggio politico, quindi è stato tutto sospeso. L’instabilità politica e le dimissioni del sindaco non ci hanno consentito di procedere nel costruire una alternativa condivisa. Ora, dopo tutte queste vicissitudini indipendenti dalla nostra volontà, la nostra speranza resta quella di ridefinire qualcosa che è nato male e rischia di finire peggio. Si può ancora correre ai ripari prima che il tar si pronunci sul ricorso a fine maggio. Auspichiamo dunque che il Comune e la compagnia non proseguano nei lavori di installazione dell’antenna e nella sua accensione ma si orientino verso scelte più adeguate e lungimiranti".