"Mia madre dispersa e mia sorella morta"

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"Io spero me la restituiscano. Almeno questo, dopo che è andato tutto male". Simone Bartolucci non ha perso la speranza. La sua vita, in quella tragica sera del 15 settembre, è cambiata per sempre. Inghiottita, come quella della madre Brunella Chiù (56 anni, ancora dispersa) e della sorella Noemi (17, già trovata morta l’indomani), nell’onda di piena del Nevola. Ma è un ragazzo forte, che reagisce. E lo fa, in particolare, grazie al cuore generoso della comunità di Barbara che lo sostiene e al lavoro all’interno del Molino Mariani: "Almeno mi distraggo un po’", confessa mentre carica pacchi di farina col muletto. "Provo a ricominciare perché si deve andare avanti – aggiunge – Ma i pensieri tornano sempre lì, inevitabile". Quando l’auto di Brunella e Noemi è stata travolta, mentre lui, non ancora salito nella sua vettura, è stato centrato da acqua e fango riuscendo poi, miracolosamente, a salire su una pianta e a salvarsi.

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