REDAZIONE ANCONA

Michele "prigioniero", un mare di solidarietà

Una donna di Fano e un osimano si sono fatti avanti economicamente e fisicamente. Ma il servoscala non è stato ancora riparato

Michele Frezzotti, 52 anni, invalido e costretto dalla nascita su una carrozzina

Michele Frezzotti, 52 anni, invalido e costretto dalla nascita su una carrozzina

Hanno scosso le menti di tanti, hanno aperto molti cuori le parole di Rita Lisandrelli, 77enne di Osimo. E’ residente in una palazzina di via Alcide De Gasperi dove vive con il figlio portatore di handicap dalla nascita, Michele Frezzotti, 52 anni. Per loro esattamente dall’aprile scorso il mondo è come se si fosse fermato. E’ stato in quel periodo infatti che il servoscala che serviva al trasporto della carrozzina di Frezzotti si è rotto e da quel momento è come se si trovasse agli arresti domiciliari, ci ha raccontato.

Una donna in particolare, Chiara A. di Fano, ha cercato subito di mettersi in contatto con la famiglia per poter dare loro un aiuto: "La storia mi ha commosso e non potevo restare indifferente, così le ho offerto la possibilità di un aiuto economico", ha detto. Così ha fatto anche un altro, osimano, Giacinto C, che si è detto indignato della vicenda e ha voluto parlare con la signora per capire come potesse esserle utile, da comune cittadino: "Le ho offerto la mia mano per aiutarla tecnicamente con le scale", ha spiegato. E poi tantissimi messaggi di solidarietà.

"Ringrazio tutti tantissimo, anche l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che mi ha contattata. La situazione però non è stata ancora risolta e io non mi fermerò, anzi, combatterò finché mio figlio non potrà rifrequentare il centro diurno Fontemagna e mi riservo di rivolgermi a un avvocato", ha detto la signora Lisandrelli. Grazie a quel servoscala il 52enne riusciva a uscire di casa e a superare i sei gradini permettono di uscire dal suo condominio e da lì salire nel pulmino che lo porta da anni ormai al centro diurno. Sono solo sei scalini ma che rappresentano una montagna insormontabile per un disabile. La struttura si trova tuttora montata lungo le scale di accesso al condominio ma non è utilizzabile.

La donna è vedova ed è aiutata dall’altro figlio, Andrea, per i servizi primari e per tutto quello di cui ha bisogno. L’ex vicesindaco Monica Bordoni commenta: "La madre denuncia un calvario, ma i servizi sociali del Comune di Osimo, non credo siano stati a guardare. Questa situazione evidenzia quanto sia necessario rafforzare i meccanismi di collaborazione tra enti locali, Ast e altre istituzioni per rispondere in modo più rapido ed efficace a casi simili. La comunità chiede chiarezza e un impegno concreto per garantire a Michele e a tutti coloro in situazioni di fragilità il diritto alla libertà e a una vita dignitosa. Nessuno deve sentirsi dimenticato".

Silvia Santini