"Mio marito fermo da 9 ore in pronto soccorso: vergogna"

La denuncia della donna: "Ha avuto un infortunio sul lavoro, ma qui la situazione è drammatica. La gente è ammassata, altro che distanze"

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"Mio marito si è infortunato sul lavoro stamattina presto, è arrivato in pronto soccorso a Torrette poco dopo le 8 ed è ancora in attesa. Qui la situazione è drammatica, ci sono 70-80 persone, tra pazienti e visitatori, la gente sta male ed è ammassata, senza alcun distanziamento. Non è colpa di chi lavora, infermieri e medici, ma di un sistema che va cambiato". A parlare è la moglie di un paziente arrivato in mattinata, ieri, con l’ambulanza dopo essersi lesionato due costole a seguito di un trauma subìto al lavoro. La donna è esasperata, per lei e soprattutto per il marito. Quando ha contattato la redazione del Carlino erano le 17. La matematica non è un’opinione e 9 ore sono un’eternità. Per tutta la giornata i tempi di attesa hanno oscillato tra le 6 e le 9 ore, peggiorando in maniera decisa nel pomeriggio: alle 17.30 i tempi di attesa per i codici verdi, quelli di solito presi a riferimento (ci sarebbero anche i bianchi, ma si tratta di patologie lievissime che non dovrebbero finire in ps, assieme ad alcune tipologie di codici verdi) superava le 8 ore e mezzo. Caos e poca educazione sanitaria, con gli accompagnatori, a volte più di uno a paziente, che invece di attendere fuori restano in sala d’attesa andando a congestionare gli spazi. Mancherebbero, inoltre, i controlli del Green pass da parte dell’azienda, visto che vige l’obbligo di averlo per i visitatori. Il racconto della moglie del paziente anconetano prosegue: "Oltre la visita primaria non è stato possibile andare – attacca –. È stato incredibile, periodicamente nel corso delle ore hanno continuato ad arrivare ambulanze con pazienti gravi, diversi codici rossi; ne sono arrivati anche a bordo dell’elisoccorso e ovviamente tutti questi hanno la precedenza sui casi più lievi. Tuttavia mio marito, bianco in faccia a causa del dolore provocato dal trauma, ha passato e sta passando ore d’inferno. Sia chiaro, non sono soltanto io a lamentarmi del sistema, ma tantissima gente che come noi oggi (ieri, ndr) sta vivendo ore da incubo. Ripeto, non me la prendo con chi lavora, raramente ho visto gente così provata, ma le istituzioni devono sapere cosa sta accadendo qui in pronto soccorso a Torrette". Entro un mese sarà inaugurata la nuova sala emergenza e intanto è partito il cantiere per allargare la sala d’attesa del ps che però richiederà alcuni mesi, almeno fino alla primavera 2022. Il problema, tuttavia, resta sempre la carenza di personale.

Pierfrancesco Curzi