PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Molo Clementino ad alta tensione: "Caro presidente, il porto non è tuo"

Così il consigliere d’opposizione Francesco Rubini replica alla guida dell’Authority Vincenzo Garofalo

Così il consigliere d’opposizione Francesco Rubini replica alla guida dell’Authority Vincenzo Garofalo

Così il consigliere d’opposizione Francesco Rubini replica alla guida dell’Authority Vincenzo Garofalo

I progetti del porto, il presidente dell’Authority e la città. Alcuni passaggi dell’intervista all’ingegner Vincenzo Garofalo, pubblicata ieri dal Carlino, non sono piaciuti al consigliere di opposizione Francesco Rubini (Altra Idea di Città). Dal Molo Clementino alla stazione marittima e in generale il tono e l’atteggiamento che trasudava dalle sue parole.

Rubini, cosa non le va giù?

"Il fatto che Garofalo parli come se il porto sia una proprietà sua, un’entità a sé stante e invece rappresenta il nucleo centrale di Ancona. In realtà lui è stato nominato pro tempore alla guida del porto, una figura transitoria che tra poco più di un anno se ne andrà, mentre la città resta alla sua gente. Pianificare e attivare progetti non armoniosi non va bene. E poi mi consenta di sollevare un’altra critica nei confronti del presidente".

Dica pure...

"Secondo me è poco corretto sostenere che le persone non possano criticare un progetto e solo lui ha la verità in tasca. Si è dimostrato supponente, mentre noi siamo legittimati a parlare e a essere preoccupati per il concetto di prima: lui se ne va, noi restiamo. Aggiungo, inoltre, che non tutti hanno contrastato quell’idea senza avere gli strumenti per parlare".

Si riferisce al professor Bonifazi, coordinatore e ideatore dei due Piani contro l’inquinamento del capoluogo?

"Esattamente e lui i titoli per parlare ne ha molti più di quanto creda Garofalo".

Quali sono i suoi dubbi su quell’opera?

"Stando alle informazioni in mio possesso, elettrificare la banchina delle grandi navi non è possibile a causa dell’elevato voltaggio necessario. Se così fosse è facile immaginare l’impatto nei confronti del centro storico cittadino. L’altro timore è dire addio per sempre alla possibilità per la gente di poter passeggiare in quella zona del Porto Antico, senza più la rotonda e la lanterna rossa. Uno spazio destinato a diventare terreno calpestabile solo per i crocieristi, tra pullman, auto, fornitori: sarà tutto off limits. Quel pezzo di porto è perso".

Garofalo ha anche commentato la contrarietà del sindaco Silvetti nei confronti dell’opera, è d’accordo?

"Sgomberiamo il campo da equivoci: dire che il centrodestra anconetano è contrario al Molo Clementino non è vero, ma quanto meno il sindaco, quale garante della salute pubblica (ha anche tenuto la delega ambientale per sé, ndr) ha espresso i suoi dubbi e timori per l’incolumità della cittadinanza. Detto questo Silvetti avrebbe potuto bloccare quell’opera un anno fa cancellando la delibera 50 votata dal centrosinistra nella precedente legislatura e invece non l’ha fatto. L’ordine del giorno che ho presentato l’anno scorso ha fornito un assist che la maggioranza di centrodestra non ha colto (tutti astenuti, ndr)".

Almeno sulla Penisola è d’accordo con Garofalo?

"Sì, ma allora perché portare avanti il Molo Clementino? Sono due opere inconciliabili".

Un altro tema a lei caro è la stazione marittima che potrebbe essere riattivata. Garofalo ha detto di tifare per quella soluzione.

"Sì, ma ha anche detto che è curioso di vedere come si riuscirà a fare quell’opera senza prevedere il passaggio a livello. Un atteggiamento, il suo, inconcepibile".