REDAZIONE ANCONA

Msc ora si prende i rimorchiatori del porto

La compagnia della famiglia Aponte ha acquisito la Sers per la movimentazione delle merci che ha una base anche nello scalo anconetano

Logistica e movimentazione delle merci, Msc acquisisce anche parte del settore rimorchiatori ed entra nel porto di Ancona non solo con l’offerta crocieristica.

Gli scali del Mediterraneo entrano in una dimensione internazionale anche sotto il profilo geopolitico e i grandi gruppi muovono le loro pedine nello scacchiere acquisendo nuovi spazi e nuove opportunità.

È notizia recente quella dell’acquisizione da parte della famiglia Aponte, al vertice di Msc, della Sers (Società esercizio rimorchi e salvataggi). La casa madre della Sers è al porto di Ravenna dove l’azienda è stata fondata nel 1969, ma alcuni anni or sono la stessa si è allargata ad altri scali lungo l’Adriatico, compreso ovviamente il porto di Ancona.

Ora, questa realtà economica è stata rilevata dagli Aponte inglobando Sers al 100% nella nuova dicitura Gruppo Rimorchiatori Mediterranei. La Sers ha avuto per anni una concessione portuale in città per quanto riguarda il settore rimorchiatori, per poi coinvolgere altri scali che fanno parte dell’Autorità di Sistema del Medio Adriatico, tra cui Ortona.

Inglobando Sers la società tematica di Msc ha di fatto conquistato i porti adriatici per quanto concerne la movimentazione delle merci.

Si tratta di un affare molto oneroso, pari a un miliardo di euro. Cifre che raccontano di come la portualità stia ormai entrando in una fase che tende a dismettere i localismi. Ormai si ragiona per appartenenze a grandi gruppi internazionali, a partire dai cinesi della Cosco, molto attivi negli scali del nord Europa, in particolare Amburgo.

Così facendo Msc si garantisce sempre di più una specie di catena produttiva collegando le attività portuali ai trasporti intermodali. Il brand italo-svizzero già è in possesso di una propria compagnia ferroviaria, la MedWay, una società per l’autotrasporto, la Act con terminal container ed è in trattativa per Italo. Proprio sul fronte dei container e delle merci in esse movimentate è bene ricordare come Msc ne controlli il traffico per circa il 50% all’interno dello scalo dorico.

Gli appetiti, assolutamente legittimi e anzi talvolta necessari, legati al porto di Ancona non finiscono certo qui, anche se alcuni settori non sembrano acquisibili, si pensi ai piloti. Ancona, come altri, è uscito dal localismo per entrare in una dimensione globale e ormai le tracce di anconetanità sono ridotte al lumicino. Non va dimenticato come Msc sia il partner prediletto del porto delle Marche per quanto concerne l’area crocieristica. Un sodalizio che dura da anni e che ha saputo superare gli anni bui della pandemia e che adesso punta al nuovo banchinamento al molo Clementino, con annesso terminal, attivo forse nel 2026.

La stagione delle crociere Msc su Ancona si è conclusa di recente con ottimi risultati e ieri è stata la volta di una delle ultime toccate di altre compagnie.

p. cu.