Nelle Marche sbocciano nove "Spighe verdi": tre sono anconetane

Ne portano a casa ben nove di Spighe verdi le Marche, il riconoscimento per i Comuni rurali annunciati ieri mattina in conferenza telematica con i sindaci vincitori. 63 località rurali possono fregiarsi, in questa sesta edizione, del riconoscimento rispetto alle 59 dello scorso anno: sette sono i nuovi ingressi, tre i Comuni non confermati. Le Marche sono al secondo posto per numero di riconoscimenti dopo il Piemonte con Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Senigallia e Sirolo. Le Spighe verdi 2022 sono state assegnate in 13 Regioni. New entry Ascea, Crosia, Ginosa, Norcia, Pietramontecorvino, Sanremo, Scheggino, non confermati Gioia dei Marsi e Giulianova e Ragusa. Diversi gli indicatori considerati per l’assegnazione delle Spighe verdi, come la partecipazione pubblica, il corretto uso del suolo, la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura, ma anche la qualità dell’offerta turistica, la gestione dei rifiuti e la cura dell’arredo urbano. Spighe verdi è un programma nazionale della Fee - Foundation for environmental education, l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera blu per le località costiere, pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. "Spighe verdi è un programma che chiama all’azione - dichiara il presidente della Fee Italia, Claudio Mazza - e in un momento in cui le amministrazioni sono chiamate a confrontarsi anche con emergenze ambientali e sanitarie, un Comune certificato possiede una modalità di lavoro e di gestione del territorio, in cui tutti sono protagonisti di buone pratiche ambientali e comportamenti virtuosi rendendo possibile quel cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno". "Aumenta anche quest’anno il numero dei Comuni candidati a Spighe Verdi, il riconoscimento alle realtà virtuose delle aree rurali, come avviene per le Bandiere Blu nelle località marittime – afferma Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Sono orgoglioso che, attraverso il programma di Fee, al quale collaboriamo con convinzione sin dalla prima edizione, venga compreso e certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Il premio attesta la capacità del settore, che ha contribuito a conservare e valorizzare i comuni a forte vocazione agricola, come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica".