Ancona, minacce di morte no vax a Mangialardi: "Non sarà un messaggio social a fermarmi"

Il candidato governatore del centrosinistra ed ex sindaco di Senigallia nel mirino: "Purtroppo c’è una certa politica che ammicca a questa gente"

Maurizio Mangialardi

Maurizio Mangialardi

Ancona, 2 settembre 2021 - "Un colpo incrociato da 100 metri...stile Kennedy...". La poco velata minaccia di morte con tanto di citazione della fine fatta fare all’ex presidente americano è arrivata sulla sua pagina Instagram. La colpa di Maurizio Mangialardi, ex sindaco di Senigallia, candidato governatore delle Marche per il centrosinistra e attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale, è quella di essere a favore dei vaccini in questa lunga ed estenuante battaglia contro il Covid. Nel mirino degli irriducibili contrari all’immunizzazione che stanno minacciando politici e virologi, che hanno aggredito giornalisti e che hanno già annunciato di voler bloccare le stazioni dopo l’obbligatorietà del Green pass per salire sui treni, c’è finito anche lui da sempre in prima linea per urlare quanto sia importante la vaccinazione per sconfiggere il subdolo nemico Covid. "Ma non sarà certo un messaggio social a fermarmi" assicura il politico.

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Maurizio Mangialardi, partiamo da questo clima di tensione e violenza che si respira in tutta Italia e da questa minaccia di morte che ha ricevuto... "Quel messaggio, purtroppo, non è il primo che ho ricevuto con quei toni. Lo riconduco al fanatismo di certi leoni da tastiera. Ma questo clima incandescente, non lo nascondo, mi preoccupa".

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Cosa prova quando li legge? "Molti li cancello, ad altri rispondo in privato provando a spiegare la mia posizione sui vaccini che confida nella scienza per vincere questa battaglia e far ripartire il mondo".

Ha fatto denuncia? "Per il momento no, voglio vedere cosa succede. Sono talmente tanti che denunciarli tutti è alquanto difficile. Credo che la cosa migliore sia quella di isolarli questi no vax. Politicamente ci vorrebbe una posizione omogenea per la vaccinazione, ma purtroppo questo non succede. E sa perché?".

Dica... "Sono andato a vedere una pagina Facebook di questi no vax che si nascondono dietro a chi dice di battersi per le cure domiciliari, ebbene hanno più di 750mila iscritti, un bacino appetibile per un certo tipo di politica".

Insomma, sono voti? "Esattamente. C’è chi ammicca a loro, fa comodo non prendere una posizione decisa. D’altra parte nelle Marche abbiamo un assessore regionale, Giorgia Latini, che dice che i test salivari possono sostituire i Green pass. Sono posizioni inconcepibili. Quando la politica dà questi cattivi esempi è inevitabile arrivare a questo clima di tensione. La condanna postuma di certa violenza non serve a nulla".

Ai no vax cosa risponde? "Devono rimanere nell’ambito del rispetto reciproco, il nemico non è il vaccino ma il virus. Occorre dialogare con tutti, serve il confronto e non la mistificazione".

Tra l’altro proprio nella città di cui è stato sindaco per 10 anni si susseguono manifestazioni no vax e sono comparsi maxi manifesti di ogni tipo. Perché proprio Senigallia? "C’è una tolleranza più o meno mascherata da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei no vax. Tra gli assessori c’è chi ha posizioni diciamo d’apertura verso di loro e comunque non una condanna decisa. E per questo che qui trovano terreno fertile per arrivare da tutta la regione e fare le loro manifestazioni".

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Mangialardi, perché si è arrivati a questa tensione sociale? "Quando un cittadino comune pensa di poter parlare come un virologo, beh, i risultati sono questi".