MARINA VERDENELLI
Cronaca

Orrore ad Ancona: drogato e stuprato a 17 anni, indagato un ristoratore

La giovanissima vittima è in fase di transizione di genere. Uscito dalla discoteca, si è trovato solo e senza cellulare e così ha chiesto aiuto per contattare il padre. “Ma mi ha violentato tre volte”

L'uomo accusate delle violenze avrebbe assunto anche cocaina rosa: alla giovane trans avrebbe somministrato un'altra droga sciolta in un bicchiere

L'uomo accusate delle violenze avrebbe assunto anche cocaina rosa: alla giovane trans avrebbe somministrato un'altra droga sciolta in un bicchiere

Ancona, 6 giugno 2025 – Rimane da solo dopo la discoteca, senza cellulare, e nel tentativo di trovare un telefono per contattare casa finisce in un ristorante dove il gestore avrebbe abusato di lui per tre volte.

Prima gli avrebbe fatto bere dell’acqua, dove probabilmente era stata sciolta della droga, poi, una volta compromesso il suo stato vigile, sarebbero iniziate le violenze sessuali andate avanti per almeno un’ora. Vittima una trans minorenne di 17 anni, che con l’aiuto del padre ha trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri. La notte di violenze risale a febbraio scorso, in un comune in provincia di Ancona e la Procura, con il pubblico ministero Andrea Magi, ha aperto un fascicolo per violenza sessuale pluriaggravata perché commessa su un minorenne e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

Per quei fatti è stato indagato, a piede libero, un 45enne che risiede del territorio ma è originario della Campania. L’episodio, da film degli orrori, è stato ricostruito ieri mattina in tribunale, durante l’incidente probatorio a cui la vittima è stata sottoposta per cristallizzare il suo racconto che varrà come prova nel caso si arrivi ad un processo penale a carico del ristoratore.

Davanti al gip Carlo Masini, con tutte le tutele del caso, il 17enne, assistito dall’avvocato Ruggero Benvenuto, ha ripercorso quella notte. La serata l’aveva trascorsa in discoteca con gli amici. Lui, vestito da donna, è in fase di transizione.

Il gruppo si era diviso, lui aveva fatto nuove conoscenze e quando era arrivato il momento di tornare a casa non si è trovato più il cellulare con cui doveva chiamare il padre per farsi venire a prendere. Uscito dal locale è arrivato al ristorante, era già notte, e fuori, su una porta che dà sul retro, aveva visto un uomo a cui ha chiesto di fare una telefonata. Era il ristoratore indagato che lo avrebbe fatto entrare per farlo chiamare con il telefono fisso. Prima gli avrebbe offerto dell’acqua. Dopo pochi sorsi il minorenne si è ritrovato in stato confusionale.

Il 35enne ne avrebbe approfittato per commettere gli abusi, prima dietro il bancone e poi nella toilette. Riuscito ad uscire dal locale, è tornato a casa facendo l’autostop e il padre si è accorto che qualcosa non andava. Lo ha portato due volte in ospedale dove è stato ricoverato tre giorni e dove sono emersi gli abusi sessuali. Mentre l’adulto approfittava di lui avrebbe assunto la cocaina rosa, vista su un piattino del bancone dal minore. Tracce sono state trovate anche nel sangue del ragazzino.

L’indagato, difeso dall’avvocato Riccardo Ragni, dello studio Carmenati, respinge le accuse. Il ragazzino sarebbe entrato per bere un bicchiere d’acqua poi se ne sarebbe andato. La vittima lo avrebbe riconosciuto dai social e da alcuni tatuaggi.