Potrebbe essere davvero oggi il giorno del giudizio per il governo osimano. Le trattative sarebbero terminate con fumata nera prima del Consiglio comunale di oggi pomeriggio per votare la delibera sulle linee programmatiche 2024-29 che ha bisogno di 13 voti su 25. Senza i 4 consiglieri delle Liste civiche da sempre (dichiarate cessate giovedì scorso, peraltro, dal leader Dino Latini), il sindaco Francesco Pirani si fermerebbe a 12. Il centrosinistra ha ribadito che non farà "da stampella" a un governo che non ha i numeri.
Il primo cittadino Francesco Pirani ha già dato un ultimatum: trovare un accordo politico per votarla compatti oppure dimissioni e voto anticipato. All’interno delle trattative un ruolo preminente ce l’aveva l’ipotesi di creare un gruppo unico consiliare di liste civiche di maggioranza: tutti di nuovo insieme come un tempo, latiniani e antonelliani, con questi ultimi che erano sul punto di sottoscrivere l’accordo che avrebbe sancito l’addio al progetto politico creato a gennaio con la nascita della coalizione di Sandro Antonelli.
Motivo che ha scosso tanti all’interno e soprattutto la lista civica Rinasci Osimo, contraria. Era stato chiesto anche un atto concreto del sindaco rivedendo alcune scelte di programma e pure alcuni incarichi, un rimpasto di giunta insomma e non solo. Lunedì scorso Pirani ha cambiato solo alcune deleghe dei tre assessori civici in quota Latini, in primis ha conferito quella alla Sanità al vicesindaco Monica Bordoni. Non è bastato, anzi, nulla, pare, avrebbe avuto a che vedere con la richiesta.
A oggi impeccabile è stata la presenza di sindaco e giunta, ieri in corteo in centro per la Giornata delle forze armate, ai consigli di quartiere e ai tanti impegni istituzionali, mai accennando a crisi di governo in corso ma, anzi, proponendo progetti anche a lungo termine. La volontà di restare al timone della città è forte, da parte di tutti, ma i numeri potrebbero davvero renderlo impossibile. C’è oggi all’ordine del giorno anche la nomina del Collegio dei revisori e nella variazione di bilancio spese non rinviabili (manutenzione da tre milioni di euro del tiramisù e 120mila euro per l’organizzazione del Natale).
La capogruppo consiliare del Pd Paola Andreoni: "Noi ci saremo in Consiglio ma il numero legale lo deve garantire la maggioranza, se c’è ancora. La questione in poche parole era ed è la richiesta delle Liste civiche da sempre, di avere una maggiore visibilità, un posto d’onore nell’esecutivo. Sono seguiti giorni frenetici di trattative, che hanno visto "partorire" un topolino, nuove deleghe agli assessori. Il momento è teso. Su tutta la variegata coalizione di Destra aleggiano insanabili divisioni, lotte di potere tra forze politiche e decisioni prese a tavolino. A subire le conseguenze è unicamente Osimo".