Pedopornografia, spuntano altre chat. Sfide a colpi di video tra minorenni

La Polizia Postale indaga anche per episodi emersi nel Senigalliese dopo il caso raccontato dal Carlino

Pedopornografia, spuntano altre chat. Sfide a colpi di video tra minorenni

Pedopornografia, spuntano altre chat. Sfide a colpi di video tra minorenni

Chat a sfondo pedopornografico e inneggianti al nazismo finite nei telefonini di bambini di undici- dodici anni, il fenomeno, riguarda l’intera provincia. Casi analoghi di sfide con video a sfondo sessuale che coinvolgono minorenni si sono verificati nel Senigalliese, tra studenti non ancora adolescenti. Le indagini sono in mano alla Polizia postale a cui alcuni insegnanti e genitori si sono rivolti. Ha creato non poco sconcerto il caso specifico riportato domenica dal Carlino di un gruppo whatsapp dove almeno 700 studenti di tre scuole della provincia dorica si sono ritrovati inseriti. Una chat dal chiaro contenuto a sfondo sessuale con rapporti sessuali tra bambine e adulti e svastiche disegnate su organi genitali maschili. La polizia postale sta seguendo molti casi simili arrivati da un po’ tutte le province delle Marche perché il fenomeno è più diffuso di quanto si possa pensare. La paura dei genitori è che i ragazzini vedendo quei video possano provare ad emularli. "Il fratello più grande di un amico di mio figlio è stato inserito in chat – ha raccontato un genitore – e l’ha mostrato inconsapevolmente anche alla sorellina più piccola, frequenta la scuola primaria. Fortunatamente il fratellino lo ha mostrato ai genitori che hanno provveduto a cancellare tutto". Il problema che assilla i genitori dei ragazzini under 14 che hanno il telefonino è di non poter evitare questi episodi, nonostante i blocchi che hanno inserito proprio per evitare rischi per i loro figli. La paura dei genitori ma anche degli insegnanti e della scuola è che dietro queste chat ci sia un "lupo" adulto pronto a captarli in un mondo che non dovrebbero conoscere, non a questa età.

A dare l’allarme prima a tutti i genitori poi tramite il Carlino è stata Claudia Cicconi, referente per il cyberbullismo dell’istituto Montemarciano Monte San Vito. I ragazzini inseriti in quella chat hanno raccontato con naturalezza il fatto proprio durante una lezione sul cyberbullismo. Gli agenti della polizia postale ieri hanno preso contatti con lei per cercare di capire cosa accaduto nei telefonini dei ragazzi delle scuole medie tra Falconara, Monte San Vito, Chiaravalle e Montemarciano. Ma secondo quanto sta emergendo gli stessi video foto e gif animate sono arrivate ad altre decine o forse più bambini e ragazzini dell’intera provincia. E allora la guardia resta altissima e non potrebbe essere altrimenti.