"Pesaresi o Simonella? Ora parlo io Voto per rinnovare la classe dirigente"

Intervista all’ex sindaco del centrosinistra per due mandati Renato Galeazzi in vista della sfida di domenica "Rappresentano due correnti storiche del capoluogo, ma non vedo un favorito. Si vince anche con l’astuzia"

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di Pierfrancesco Curzi

Renato Galeazzi, sindaco di centrosinistra per due mandati alla fine del Millennio scorso e all’inizio dell’attuale, verrà ricordato come il primo cittadino che ha rilanciato Ancona dopo un periodo cupo legato alle famose ‘Incompiute’ di Longarini e Mani Pulite. Da anni è ormai uscito dalla politica ufficiale, ma il suo interesse per le sorti della sua città resta un punto fermo.

Galeazzi, prima di tutto, lei andrà a votare alle prossime Primarie di centrosinistra in calendario domenica prossima?

"Certo, lo farò perché le Primarie, pur essendo un sistema ormai datato e appannato, restano un modo democratico di esprimere un parere. Andrò a votare per rinnovare la classe dirigente dello schieramento". Quindi ha già un candidato in testa a cui dare la sua preferenza tra Ida Simonella e Carlo Pesaresi?

"Sì, ma non le dirò mai per chi voterò. Le posso dire che sono due candidati degni, questo sì, in rappresentanza di due correnti storiche del centrosinistra e del Partito Democratico, anche se nessuno dei due mi sembra sia iscritto ad alcun partito".

Cosa intende per ‘correnti storiche’?

"Pesaresi è più vicino alla sinistra più ideologica, la Simonella rappresenta più l’area liberaldemocratica".

Quali sono i difetti loro o delle rispettive rappresentanze? "Beh, la Simonella ha forte addosso il timbro della sua attuale sindaca, Valeria Mancinelli, con tutti i pro e i contro del caso. Pesaresi, guardandosi alle spalle ha una parte di quella che fu la giunta comunale Gramillano che non arrivò a fine mandato". Lei vede un favorito chiaro? "No, non credo e non le saprei dire davvero chi potrebbe prevalere. La Simonella forse ha un vantaggio in quanto forte dell’attività di governo che ha svolto nelle ultime due legislature e sta svolgendo adesso. È più abituata a gestire la situazione, ma non è detto che ciò rappresenti necessariamente un vantaggio. A volte la freschezza di un candidato ‘nuovo’ può avere il sopravvento. Certo paragonare l’assessorato alla cultura della Provincia (l’incarico istituzionale svolto da Pesaresi in passato, ndr) e deleghe come bilancio e porto del Comune capoluogo di regione sono due cose diverse".

Lei ritiene che la giunta Mancinelli abbia lavorato bene in questi dieci anni?

"Ci vorrebbe una lunga analisi e adesso preferirei non farla. Dico solo che in dieci anni la città è rimasta sostanzialmente ferma, a livello strutturale non è cresciuta come ci si aspettava. Agli anconetani andrebbe chiesto: si vive meglio ad Ancona dopo la giunta Mancinelli o si stava meglio prima?".

Lei ha osservato Simonella e Pesaresi durante la campagna elettorale?

"Sì, anche nei confronti televisivi".

Quali conclusioni ne ha tratto?

"Inizialmente li ho visti entrambi abbastanza impacciati, nervosi, poi via via si sono sciolti e sono diventati più fluenti. La storia di un candidato è centrale, ma conta anche altro".

Ossia?

"Le pongo due paragoni ‘alti’. John Kennedy sconfisse Nixon anche con l’astuzia quando chiese di puntare le luci sull’avversario per farlo sudare. Torniamo in Italia. Prima delle elezioni del 1994 in un confronto tv tra Berlusconi e Occhetto, quest’ultimo si presentò con un abito marrone e l’avversario in blu. Berlusconi era fresco e vinse anche per questo nei confronti del leader che aveva rottamato il Partito Comunista".

Esempi calzanti, ma qui siamo ‘solo’ alle Primarie di un comune che non arriva neppure a 100mila abitanti.

"È vero, ma le volevo far capire che spesso si può vincere anche senza il miglior curriculum".

Oggi il ring tra i due candidati si sposterà nella redazione del Carlino"...

"Non vedo l’ora di leggere i contenuti del vostro faccia a faccia".