GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Progetto Edison, il Comune chiede lo stop

La richiesta alla Provincia in virtù del mancato assenso del Consorzio. Il sindaco: "Elemento di natura tecnica che può rappresentare un vizio"

Il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo

Il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo

Impianto Edison, ora è il Comune a chiedere alla Provincia di stoppare il procedimento in virtù del mancato assenso del Consorzio. La notizia è stata diffusa ieri, a poco meno di una settimana dall’ultima mobilitazione dell’Assemblea permanente per il no, in cui cittadini e associazioni avevano ribadito una netta contrarietà all’impianto nella zona della Zipa.

Secondo l’amministrazione guidata dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo, sarebbe spuntato "un elemento di natura tecnica che può rappresentare un vizio tale da rendere improcedibile l’istanza presentata da Edison Next per la realizzazione e l’esercizio di una piattaforma polifunzionale per il recupero e il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi e per la produzione di ‘end of weste’", si è letto in una nota. Nota dalla quale, inoltre, si è appreso che il Comune aveva prefigurato la situazione all’Ente provinciale già lo scorso 20 dicembre.

Ed ecco perché forse, in questo periodo, in municipio sono rimasti tutti piuttosto abbonati sul caso Edison. Non ieri, si diceva: "Tale vizio, raccolto nell’ambito del percorso partecipativo avviato dal Comune anche con i Comitati di quartiere, è riferito al mancato preventivo assenso da parte del Consorzio Zipa al contratto di locazione che rappresenta titolo idoneo all’avvio del procedimento – ha proseguito il Comune –. A tal fine, nella medesima comunicazione, il Comune di Jesi ha formalizzato la richiesta alla Provincia di arrestare il procedimento autorizzatorio unico (Paur) per improcedibilità della domanda per difetto di legittimazione ai sensi della legge 241/1990".

Quel paletto del Consorzio, si ricorderà, era già stato segnalato a settembre, in altra assemblea, dall’ex assessore Mario Bucci, poi approfondito e denunciato dal gruppo consiliare Jesiamo. Ad ogni modo ora si attende la decisione della Provincia: "A seguito di interlocuzioni svolte nello spirito collaborativo tra gli Enti, essendo trascorso il termine generale di 30 giorni, siamo in attesa che la Provincia comunichi a stretto giro le sue determinazioni", ha detto il Comune, chiarendo alcuni elementi.

Nell’ordine: "Rispetto all’ipotesi di insediamento non c’è mai stato e non c’è a tutt’oggi nulla di predeterminato, contrariamente a quanto apparso in facili campagne di consenso mediatico, ad oggi di nuovo smentite dai fatti. Il Comune di Jesi ha dato ogni contributo tecnico e politico necessario a sviluppare responsabilmente un ordinato e solido iter procedimentale, nel pieno rispetto delle norme e delle volontà espresse dal Consiglio comunale. Il percorso che il Comune di Jesi ha per la prima volta costruito insieme alla città, attraverso incontri dedicati anche con i Comitati di quartiere e strumenti di partecipazione pubblica, segna sia un valore collettivo dell’intera comunità cittadina che un importante strumento di approfondimento tecnico", la chiusura.