Fabriano, punto nascita chiuso. Al vaglio il ricorso al Consiglio di Stato

Il sindaco Santarelli: "Nei prossimi giorni valuteremo con agire"

Fabriano, protesta del comitato cittadino davanti all'ospedale (Foto d'archivio)

Fabriano, protesta del comitato cittadino davanti all'ospedale (Foto d'archivio)

Fabriano (Ancona), 14 ottobre 2019 - Il Comune pensa a rivolgersi al Consiglio di Stato dopo la bocciatura del ricorso al Tar per un ultimo tentativo finalizzato alla riattivazione del punto nascite dell'ospedale Profili, chiuso dal mese di febbraio. "Nei prossimi giorni studieremo insieme agli avvocati la decisione del Tar e decideremo come proseguire", le parole del sindaco Gabriele Santarelli che non escludono affatto la prosecuzione del percorso giudiziario per cercare di far tornare le cicogne al Profili. All'attacco il locale comitato per la salvaguardia dell' ospedale cittadino.

"Le condizioni - sostengono gli attivisti del gruppo - in cui si trova l’ospedale in seguito ad accorpamenti, tagli e chiusure sono ormai sotto gli occhi di tutti. Anche dei politici che tanto ci avevano assicurato che tutto sarebbe rimasto al proprio posto. Come sempre abbiamo sostenuto, il punto nascita è purtroppo solo la punta di un iceberg ben più consistente. Ecco perché è indispensabile rimanere coesi per la salvaguardia dell’unico riferimento per la sanità dell’entroterra montano. È indispensabile che il territorio rimanga unito e che l’amministrazione comunale si adoperi quanto prima presso il Consiglio di Stato, che tempo fa aveva rigettato il ricorso adducendo come motivazione il mancato pronunciamento del Tar sul punto nascita fabrianese. Ora che la sentenza del Tar è effettiva è necessario tentare ancora una volta". Poi il sollecito a continuare la battaglia da parte dell'intera comunità.

"Auspichiamo che l’amministrazione non molli e che l’intera popolazione dell’entroterra montano continui a lottare affinché il sacrosanto diritto alla salute sia salvaguardato. Per quanto ci riguarda noi manterremo alta l’attenzione sui nodi irrisolti e soprattutto vorremmo continuare a lottare insieme ai cittadini e al territorio, per la sanità pubblica e per il rilancio e il potenziamento del Profiii che, giova ricordarlo, al momento è l’ospedale di tutta la zona montana e come tale va salvaguardato, tutelato e valorizzato nel rispetto della sanità pubblica e nell'affermazione di un diritto scritto nella nostra Costituzione". Per il consigliere comunale di 'Fabriano Progressista' Andrea Giombi "il problema deve essere incentrato maggiormente sul piano politico anziché su quello giudiziario. I sindaci dei territori montani dovrebbero maggiormente incalzare Regione e Ministero affinché si modifichino i parametri dell'accordo per il mantenimento dei punti nascite. I territori montani necessitano di tutela maggiore in ragione della loro morfologia, oggi unita anche da una forte crisi sociale".