REDAZIONE ANCONA

"Questo è un omaggio a Spontini e alla Callas, la nostra Vestale"

La 57esima stagione lirica di Tradizione del Pergolesi di Jesi si apre con "La Vestale" di Spontini, interpretata da Carmela Remigio e Bruno Taddia, diretta da Alessandro Benigni. Remigio si prepara a incarnare il ruolo di Julia con profonda dedizione e rispetto per il capolavoro, ispirata anche da Maria Callas.

Carmela Remigio

Carmela Remigio

"La Vestale" di Gaspare Spontini, inaugura domani (ore 20,30) la 57esima stagione lirica di Tradizione del Pergolesi di Jesi (replica domenica alle 16). Carmela Remigio e Bruno Taddia cantano Julia e Licinius, dirige Alessandro Benigni.

Carmela Remigio, la Vestale che lei interpreta è decisamente concentrata sul personaggio di Julia, sacerdotessa che trasgredisce i suoi voti sacri per amore. E’ stato difficile?

"Giulia è una grande eroina musicale del neoclassicismo. Troviamo dentro questo capolavoro spontiniano tutto quello che ci insegna nel declamato Gluck e in alcuni momenti nella sua aulicità Mozart. E in alcune pagine Rossini. Un’opera a tinte forti ma anche di grande intimità musicale. Il personaggio di Giulia ha un percorso musicale molto particolare ci sono alcuni momenti di invettiva nei recitativi ma anche intimi e spirituali. Lei supplica gli Dei nell’aiutarla a resistere e al perdono per aver ceduto all’amore. In fondo lei è un personaggio fragile, non riesce a resistere all’amore e questo lo porterà al giudizio degli altri e degli dei. Ho studiato molto e sono felice del percorso fatto".

Lei è ritenuta erede di Maria Callas a cui il regista, scenografo e costumista Gianluca Falaschi ha tratto ispirazione. Lo ha fatto anche lei?

"Purtroppo l’erede di Maria Callas deve ancora arrivare e forse non arriverà mai. Era una creatura straordinaria. Nel fare un parallelo con Vestale probabilmente sua vita artistica sarebbe stata più lunga e meno travagliata se lei non avesse incontrato la passione per Onassis che le ha fatto perdere il centro e il sacrificio che faceva per l’arte che portava in scena. Così come Giulia verrà giudicata e perderà la voce. Io mi sono immersa totalmente in questa regia e questo è un omaggio a Spontini, a questo capolavoro e a Maria Callas, alla nostra Vestale quella che ci ha insegnato che cosa è il teatro".

C’è modernità nel suo personaggio e nell’opera?

"Il pubblico non deve aspettarsi cose strane come spesso avviene quando si parla di regia moderna. Portiamo una storia con grande rispetto, portando in parallelo una storia più contemporanea. Ci sono degli abiti straordinari che sono fiore all’occhiello di questa regia. Un bellissimo spettacolo che non turberà l’animo del pubblico".

Qual è il ruolo che le piacerebbe mettere in scena?

"Ho tanti sogni. Mi piacerebbe cantare alcune eroine del mondo barocco Hendeliano come Alcina e Rodelinda. Due sogni nel cassetto credo realizzabili abbastanza presto, ma che ho da tempo".

Sara Ferreri