REDAZIONE ANCONA

Raffaello e Colocci, pronta la grande mostra

Sarà ospitata a marzo da Palazzo Pianetti e il Comune ha già definito i prestiti e tutta l’organizzazione dell’evento culturale

"La mostra altamente innovativa e digitale su Angelo Colocci e Raffaello Sanzio è pronta per la partenza. Il taglio del nastro è stato posticipato a marzo prossimo ma tutto è pronto". Così il dirigente comunale Mauro Torelli sul grande evento a cui gli uffici stanno lavorando da oltre un anno. "Tutta l’attività preparatoria e i contratti per le forniture di materiale necessario all’allestimento sono conclusi e si è pronti per partire" aggiunge Torelli. La mostra "Raffaello e Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica" mira a svelare i rapporti (poco noti) etti rapporti fra l’urbinate e lo jesino. Colocci, punto di riferimento a Roma per artisti, antiquari e poeti, sarebbe stato l’ideologo del grande artista urbinate, oltre ad essere il volto di alcuni dei suoi dipinti. La mostra sarà ospitata a palazzo Pianetti utilizzando anche nuovi spazi aperti per l’occasione, e sarà costruita sulla base di strumenti multimediali. Dovrebbe restare visitabile fino a settembre-ottobre. Ci saranno importanti prestiti dagli Uffizi di Firenze, dal Museo Archeologico di Napoli e dai Musei Capitolini di Roma. Ma si punterà molto anche sulla multimedialità: ci sarà una videoinstallazione che vedrà una proiezione olografica a dimensione naturale della figura di Raffaello che racconterà e spiegherà ai visitatori i suoi capolavori. In particolare saranno riprodotti virtualmente gli affreschi della Stanza della Segnatura e la celeberrima "Scuola di Atene", in cui l’urbinate rappresenta nelle vesti dei sapienti antichi le più grandi personalità del Rinascimento, da Leonardo (Platone), a Bastiano da Sangallo (Aristotele) e Michelangelo (Eraclito o Democrito). Fra i volti dell’affresco, secondo uno studio recente, ci sarebbe anche quello di Angelo Colocci, raffigurato come il profeta persiano Zoroastro, che tiene in mano il mondo, accanto all’autoritratto dello stesso Raffaello: segretario di Papi, collezionista di antichità, studioso a tutto campo e intellettuale, Colocci potrebbe avere addirittura avuto un ruolo centrale nella costruzione ideologica, politica e filosofica del ciclo di affreschi della Stanza della Segnatura. Ma il progetto che prevede un finanziamento di 200mila euro (dei quali 50mila euro a carico del bilancio comunale, il resto della Regione, del Governo e della Fondazione CariVerona) punta anche a valorizzare la casa-museo di Angelo Colocci, una vera chicca poco nota al grande pubblico.

Sara Ferreri