
Rapine, estorsioni e spaccio. Arrestato in un cantiere
Dovrà scontare due anni, 3 mesi e 26 giorni nel carcere di Montacuto il 32enne pluripregiudicato di origine magrebina che i poliziotti hanno rintracciato mercoledì in un cantiere edile nella periferia della spiaggia di velluto. La pena comminata è da ricondurre ad un provvedimento di Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso dalla Procura presso il Tribunale Ordinario di Ancona, successivamente alla sentenza della Corte d’Appello di Ancona del maggio 2022, divenuta irrevocabile il 7 marzo 2023, per i reati di rapina, danneggiamento, detenzione illecita di sostanze stupefacenti e tentata estorsione commessi negli anni 2008/2021 ad Ancona. Il 32enne è stato raggiunto inizialmente da provvedimento di cumulo emesso il 23 marzo 2023 dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Perugia relativo alla pena di anni uno, mesi undici e giorni ventinove di reclusione per rapina, danneggiamento e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, per fatti commessi tra 2008 e 2014, e, successivamente, dal provvedimento di cumulo emesso il 29 agosto 2023 dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Ancona, a causa di una ulteriore condanna per tentata estorsione commessa nell’anno 2021. Nell’aprile del 2008, ancora 16enne, era stato arrestato in flagranza, insieme ad un complice, essendosi resi rei, unitamente ad altri soggetti poi datisi alla fuga, della rapina in danno del titolare e due dipendenti di un esercizio pubblico ubicato in questa via Carducci. Le tre vittime erano state aggredite e rapinate dal gruppo di giovani poiché si erano rifiutati di vendere loro alcolici, in ottemperanza alle fasce orarie per la vendita degli stessi disposte dal Comune di Ancona. Nell’ottobre del 2014 era stato arrestato in questo capoluogo, anche in questo caso insieme ad un complice, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Infine, nel gennaio 2021, gli investigatori di questa Squadra Mobile l’avevano arrestato per tentata estorsione, in quanto, dopo essersi impossessato del telefono della vittima, richiedeva in cambio della sua restituzione la somma di 200 euro, ma era stato bloccato in piazza Salvo d’Acquisto dov’era stato organizzato l’incontro per lo ‘scambio’.