Un lavoro che non prevede alcuna progressione di carriera, turni pesanti e retribuzioni ferme al palo, sicuramente inadeguate, spingono una quota crescente di infermieri che si laureano a Macerata a trasferirsi altrove. In altre regioni italiane, certo, ma anche – sempre più spesso – all’estero: in Gran Bretagna, in Olanda, in Norvegia, tanto per citare le destinazioni più gettonate. Oltre al lavoro e al fattore stipendio, pesano anche la voglia di mettersi in gioco, una sfida con la quale in Italia sembra non ci si possa misurare, poiché mancano le opportunità per farlo. E, allora, meglio cambiare aria, in cerca di condizioni migliori e più gratificanti. Il maceratese Leonardo Machella, infermiere, dal 2016 vive a Yeovil, una città della contea del Somerset, in Inghilterra, tra l’altro nota per la presenza dello stabilimento della italo-britannica AgustaWestland le cui attività sono confluite nel settore elicotteri di Finmeccanica, poi divenuta la divisione elicotteri di Leonardo (una singolare, ma casuale, coincidenza di nomi). Simone Michitti, di Corridonia, e la compagna Paola Palasciano, conosciuta a Bologna nei terribili giorni dell’emergenza Covid, entrambi infermieri, stanno invece per partire alla volta della Norvegia, per arrivare a Trondheim, nella contea di Trøndelag e, poi – sperano – più a nord, a Tromsø, a soli quattrocento chilometri dal Circolo Polare Artico.
f. v.
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