Tragedia di Rigopiano, il tutore di Samuel non c’è. Soldi bloccati

Quasi 150mila euro per il figlio di Dino e Marina ancora in una banca di Osimo

Il salvataggio di Samuel Di Michelangelo (Ansa)

Il salvataggio di Samuel Di Michelangelo (Ansa)

Ancona, 9 maggio 2018 - Anche il piccolo Samuel Di Michelangelo, allora sette anni, ha dovuto vivere la tragedia di Rigopiano in Abruzzo nel gennaio dell’anno scorso. In quell’hotel fu uno dei pochi a sopravvivere. Era lì in vacanza con i genitori, entrambi deceduti: il poliziotto Dino Di Michelangelo e Marina Serraiocco, commerciante osimana originaria di Chieti come il marito. Il piccolo ha dovuto prendere parte a un percorso, come gli altri bambini superstiti, seguito da psicologi e insegnanti per avere la certezza che non avesse subito traumi. Tutta la città di Osimo che aveva adottato la famiglia ha pregato fino alla fine per i suoi genitori ma la notizia della loro morte è arrivata dopo ore di ricerche. Dino e Marina riposano nella loro città natale, uccisi assieme ad altre 27 persone a Rigopiano. Samuel non è più tornato a Osimo nemmeno per terminare il primo anno alla primaria a Casenuove: è rimasto a Chieti e ha ricominciato la sua vita lì, andando a scuola e praticando calcio, nella terra che ha dato i natali ai suoi cari genitori, circondato dall’amore dei nonni e degli zii. 

di SILVIA SANTINI Il Comune di Osimo ha raccolto oltre 137mila euro per il piccolo Samuel. Al superstite dell’inferno di ghiaccio di Rigopiano, oggi otto anni compiuti, è andato l’amore d’Italia perché le donazioni fatte tramite bonifico sono arrivate davvero da ogni angolo della penisola. Ci sono state erogazioni singole addirittura per diecimila euro da parte di benefattori che non conoscono Samuel ma che di fronte alle immagini strazianti del suo recupero hanno pianto per quel piccolo. Di fatto però quei soldi sono fermi da più di un anno. Il motivo, come sostiene il Comune, è che il tribunale non ha ancora nominato il tutore definitivo di Samuel e quindi il municipio non può procedere al trasferimento. «Come Comune siamo molto orgogliosi e felici che l’Italia abbia risposto al nostro appello – ha detto il sindaco Simone Pugnaloni -. La situazione è chiara e trasparente, come ho detto fin dall’inizio: una volta che avremo il tutore definitivo verseremo i soldi e saremo felici di consegnarli.

La legge ci ha consigliato questa metodologia per aiutare Samuel». Il caso è saltato fuori di nuovo l’altro ieri in Consiglio comunale per un emendamento al rendiconto 2017 presentato dal consigliere del Gruppo Misto Maria Grazia Mariani per far sì che il Comune potesse disporre subito dei fondi a favore del beneficiario. Il dipartimento delle Finanze ha ribadito: «I fondi raccolti in quel conto transiteranno nel bilancio di previsione al momento della sua chiusura non appena il tribunale di Chieti comunicherà il nominativo del tutore legale».

Alla morte dei genitori Samuel è stato affidato ai servizi sociali e collocato prima dai genitori materni e oggi dagli zii mentre il tutore provvisorio è il fratello del padre, Alessandro. Il bimbo ha un conto pupillare i cui «movimenti» sono autorizzati dal giudice. Il suo fascicolo è passato dal tribunale dei minori di Ancona a quello di Chieti nel giro di diversi mesi e il Comune di Osimo sarà garante delle somme raccolte fino alla loro erogazione a favore del soggetto che verrà nominato, tutti sperano, a breve. Diversa invece la situazione per gli incassi del negozio della mamma, «La bomboniera di Marina» lungo il corso principale della città, aperto dai commercianti in via straordinaria per cinque serate l’estate scorsa. I quasi 15mila euro raccolti in quelle occasioni sono stati già prelevati, trattandosi di eredità e non di donazioni, e versati su un libretto postale vincolato per il bambino.