Rubini tenta il bis da candidato a sindaco "Il modello politico della Mancinelli ha fallito"

Il consigliere comunale si ripresenta con il movimento di sinistra Altra Idea di città: "Aperti ai Verdi e a ciò che resta dei 5 Stelle"

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di Pierfrancesco Curzi

Dalla stazione marittima l’attracco delle navi è a un passo e l’arrivo di uno dei traghetti dalla Grecia evidenzia il problema principale del porto: l’inquinamento da combustione dei carburanti delle navi. In pochi minuti l’aria è ammorbata dai fumi irrespirabili: "Non abbiamo scelto questo luogo a caso per presentare la nostra iniziativa politica, visto che le questioni ambientali sono al centro della nostra azione. Il Pia, il piano contro l’inquinamento cittadino, ha messo tutti in guardia". Francesco Rubini si presenta per il secondo mandato da candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2023 in rappresentanza di Altra Idea di Città e tutto il popolo della sinistra alternativa al Pd. Per il battesimo ufficiale, sebbene l’assemblea avesse già scelto il suo nome da settimane, Rubini e gli altri esponenti del movimento hanno scelto la ormai ex stazione marittima davanti al varco Da Chio: "La giunta Mancinelli ha posto il suo veto alla riattivazione di questo pezzo vitale di mobilità sostenibile – ha detto Francesco Rubini durante la presentazione alla stampa della sua candidatura – e se non bastasse spinge per realizzare la banchina al molo Clementino per le grandi navi da crociera. L’inquinamento regnerà in città se non si pongono le basi per un’azione di contrasto. Altra Idea di Città è contro quel molo e a favore del rilancio dell’Area Marina Protetta del Conero".

Prima dei temi politici a Rubini abbiamo chiesto un suo parere sulla situazione negli altri schieramenti, in particolare il centrosinistra: "Penso che Carlo Pesaresi sia un elemento che può portare innovazione in quell’area, ma se il programma di coalizione è quello condiviso e figlio di dieci anni di governo non credo si tratti di un reale cambiamento – spiega Rubini – Le Primarie sono state costruite su quella base e per me sono soltanto un maquillage politico. Bisogna aspettare i fatti per capire il peso di quella candidatura. Di una cosa sono certo, il modello mancinelliano ha fallito, sia per la disastrosa gestione programmatica che per quella democratico-istituzionale, un accentramento verticistico grave e negativo. La Simonella? Solo una continuità dinastica".

Nel centrodestra per ora tutto tace, ma anche qui Rubini ha le idee chiare: "Metteranno un’Opa sul capoluogo, ma non li vedo in condizione di presentare una proposta politica capace di raccogliere l’entusiasmo dei cittadini. Piuttosto, li vedo arrovellati su schemi nazionali e su una spartizione dei posti. In consiglio comunale non ho mai avuto alcuna collaborazione con loro. A volte hanno presentato uno spettacolo deprimente e grave su alcuni fronti, penso al tema dei migranti, il decoro e il sociale, con posizioni ai limiti della sostenibilità".

Bisogna anche guardare dentro la propria casa e a sinistra, attorno al nome di Rubini, si sta costruendo una nuova stagione: "Ci siamo mossi per tempo e dopo la mia candidatura ufficiale, per cui ringrazio tutti i membri del movimento per la fiducia, ci sarà tempo per accogliere nuove figure e nuovi sostegni e insieme arrivare alle amministrative del 2023. Il 28 luglio, al Parco di Posatora, è in programma un’assemblea pubblica. I Verdi, dopo la loro uscita dalla coalizione di centrosinistra, soprattutto a causa dell’Area Marina Protetta, sono invitati a quell’assemblea, così come altri, a partire da ciò che resta del Movimento 5 Stelle, almeno la parte attiva in consiglio con cui abbiamo condiviso tante battaglie".

Infine le tre parole chiave su cui Francesco Rubini punterà la sua azione: "Discontinuità rispetto al passato, coraggio per rompere i soliti schemi della politica e radicalità per evitare palliativi sul fronte sociale".