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Salesi, primo intervento di Tethering contro scoliosi

Salesi, primo intervento di Tethering contro scoliosi

Crescita guidata delle vertebre, al Salesi innovativo intervento chirurgico per una scoliosi non solo busto. L’intervento, denominato Tethering, è stato effettuato per la prima volta nel presidio materno infantile dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche. La scoliosi è una deformità della colonna vertebrale caratterizzata da curvatura e rotazione delle vertebre che colpisce circa il 2% della popolazione pediatrica (in particolare tra 11-14 anni). Una volta riconosciuta, deve essere monitorata perché tende a peggiorare con la crescita. La terapia più praticata, riconosciuta a livello internazionale, è il busto da indossare almeno 18 ore al giorno fino al termine della crescita e, nei casi più complessi, la chirurgia.

L’intervento al Salesi risale allo scorso mese di agosto ed è stato eseguito su una bimba di 13 anni con una scoliosi grave che la costringeva al corsetto 18-20 ore al giorno. Attraverso una via anteriore toracica videoassistita, con ristretti tagli sul fianco, sono state posizionate piccole viti sulle vertebre, sulle quali è stata fissata una corda in materiale sintetico flessibile che è stata messa in tensione per ridurre la curva scoliotica. L’operazione è durata circa tre ore e mezzo e, dopo tre giorni, la paziente ha iniziato a camminare senza dolore ed è stata dimessa in una settimana.

L’intervento ha coinvolto un team multidisciplinare composto dalla dottoressa Monia Martiniani, dal dottor Leonard Meco della Clinica Ortopedica dell’Adulto e Pediatrica con l’assistenza del dottor Ventrella di Anestesia e Rianimazione Pediatrica e dall’equipe infermieristica del Blocco Operatorio coordinata dalla dottoressa Ilaria Franconi: "Alla luce delle nuove tecniche operatorie per il trattamento delle scoliosi idiopatiche, in età evolutiva, sicuramente quella di Vertebral Body Tethering (VBT) ha una grande rilevanza a livello internazionale", ha detto Monia Martiniani.