"San Nicolò da liberare, Daniela sarebbe favorevole"

Enrico Filonzi, cugino ed esecutore testamentale dell’ex assessore Cesarini: "Bene le Giuseppine come luogo dove realizzare la casa famiglia col suo lascito"

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"Se Daniela Cesarini fosse in vita avrebbe approvato l’ipotesi di liberare la chiesa di San Nicolò imprigionata dall’ex convento delle Giuseppine, guardando all’interesse della città". Rompe il silenzio Enrico Filonzi, esecutore testamentario dell’ex assessora comunale Daniela Cesarini che ha lasciato tutti i suoi beni per una casa famiglia destinata ai disabili, progetto che la vecchia giunta Bacci ha deciso di realizzare proprio alle ex Giuseppine. Tra pareri della Soprintendenza, ricorsi alla giustizia amministrativa e prese di posizioni contrastanti il sindaco Lorenzo Fiordelmondo si è impegnato a convocare le parti per trovare una soluzione condivisa la quale però non è stata ancora trovata. Ecco che Enrico Filonzi, cugino della Cesarini rende nota la sua posizione facendosi interprete del pensiero dell’ex assessora che si è tolta la vita in Svizzera il 25 aprile del 2013.

"Sono consapevole che questo potrebbe voler dire far passare altro tempo – spiega Filonzi al Carlino – ma ritengo che la decisione del Tar che ha respinto il ricorso dei costruttori (contro il parere della Soprintendenza che aveva stoppato i lavori sul muro delle Giuseppine attaccato alla chiesa) sia opportuna perché dà la possibilità all’amministrazione di valorizzare ulteriormente la chiesa più antica della città. Un’opportunità caldeggiata anche da diverse associazioni. Si potrebbe liberare del tutto San Nicolò e non solo per un metro e 60 come previsto. Capisco il punto di vista dei costruttori ma credo che l’amministrazione abbia i fondi sufficienti, visto che il lascito ruota attorno al milione di euro e per l’acquisto della porzione delle Giuseppine sono stati utilizzati circa 600mila euro, per risarcire l’azienda della parte di cubatura a cui dovrebbe rinunciare. Credo anche che i proprietari della chiesa, i Carmelitani, facciano quanto di loro competenza per mettere in sicurezza il tetto di San Nicolò viste le infiltrazioni d’acqua. Non sono ancora stato convocato dall’amministrazione – spiega Filonzi – ma credo che sia questa la strada giusta da percorrere: Daniela l’avrebbe approvata".

Poi sulla location della casa famiglia che alcuni esponenti dell’attuale maggioranza hanno criticato: "Quella delle Giuseppine, nel cuore della città è la soluzione che sarebbe più piaciuta a Daniela: lei avrebbe voluto abitare negli appartamenti che si sarebbero dovuti realizzare all’ex cinema Politeama potendo così partecipare anche in carrozzina alla vita sociale e culturale cittadina".

Sara Ferreri