Scuola media Pascoli di Ancona

La grande pallavolista colpita sia in campo che sui social: "Mi hanno anche chiesto perchè sono italiana"

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Lo scorso 9 febbraio al Festival di Sanremo è stata ospite Paola Egonu, pallavolista italiana di ventiquattro anni; al Festival della canzone italiana, l’atleta ha fatto un bel discorso contro il razzismo. Le sue parole mi hanno colpita molto. Così finisce il suo monologo: "Sono spesso criticata, è inevitabile. Alcune critiche sono costruttive, ma altre dei veri macigni. Sta a noi dare il giusto peso. Non ho mai smesso di godermi i momenti belli. Sono stata accusata di non avere rispetto del mio Paese, per aver mostrato le mie paure. Amo l’Italia e vesto con orgoglio la maglia azzurra. Ho un grande senso di responsabilità verso questo Paese. Se perdo una finale non vuol dire che sono una perdente. Anche dalle sconfitte può nascere un percorso, ognuno con il suo viaggio, ognuno diverso". Paola Egonu è nata a Cittadella, località nei pressi di Padova, da genitori di nazionalità nigeriana.

Il padre Ambrose, prima di emigrare in Italia, faceva il camionista a Lagos, l’ex capitale della Nigeria, mentre la madre Eunice era infermiera a Benin City. Nove anni fa, nel 2014, Paola ha ottenuto la cittadinanza italiana, dopo il rilascio del passaporto italiano al padre. Paola Egonu è una delle pallavoliste più forti al mondo: ha iniziato a giocare all’età di dodici anni e a soli diciassette anni, era già famosa. In una partita contro il Brasile, però, dopo la sconfitta la pallavolista ha ricevuto molti insulti offensivi riguardo alla sua etnia, non solo dal vivo, ma anche sui social network, dove è molto attiva. In alcune interviste ha dichiarato anche: "Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana".

Per questo motivo ha deciso di prendersi una pausa dalla nazionale di pallavolo e di giocare in Turchia: deve ‘recuperare’ mentalmente. "Ho bisogno di ricordarmi quanto sono forte e quanto valgo", ha aggiunto. Questo dimostra quanto odio razziale c’è ancora oggi nel 2023. Quando si parla di sport si pensa a molti ideali e a valori importanti, per esempio il fair play, e non si dovrebbe neanche avere l’idea di razzismo. Questi insulti sul colore della pelle purtroppo esistono ancora, e ovviamente feriscono coloro che li subiscono, il che è un peccato perché nello sport stanno facendo dubitare di loro stessi molti atleti, come appunto Paola Egonu, ma anche bambini che nel futuro avranno l’occasione di diventarlo, e ancora nel 2023 cresceranno con l’idea di essere inferiori a causa di questi insulti, quando in realtà non lo sono. E penso che ciò sia inaccettabile.

Margherita Frascarello IIB