Senigallia, movida addio. Un inverno senza ballo nei locali in centro

Solo in discoteca ci si potrà ‘muovere’: finisce un’epoca del divertimento

Serata in discoteca (foto di repertorio)

Serata in discoteca (foto di repertorio)

Senigallia (Ancona), 9 ottobre 2019 - Un inverno senza ballo nei locali del centro storico, nessun esercizio ha richiesto l’autorizzazione per il pubblico spettacolo con intrattenimento danzante. Quella appena trascorsa è stata un’estate di duro lavoro per la commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo che ha dovuto vagliare le richieste e poi rilasciare le autorizzazioni necessarie perché gli eventi si svolgessero in sicurezza. Ci sarà la musica, ma non ci si potrà scatenare, nemmeno all’aperto senza le necessarie autorizzazioni. Si ballerà solo in discoteca: il Megà ha riottenuto l’autorizzazione e lo scorso 4 ottobre ha riaperto i battenti. Nella discoteca di via Arceviese sabato si ricomincerà con il binomio cena+ballo.

Ci sarà anche l’occasione per scendere in pista anche al Mamamia dove il 31 ottobre è in programma ‘Lazza Re Mida 2019’ tour. Lo stop al ballo potrebbe però non essere definitivo, perché per gli eventi singoli che si concludono entro le 24 ore è necessaria una scia (segnalazione certificata inizio attività). Com’era già avvenuto durante la stagione estiva, nei locali si farà musica, con tanto di dj e consolle, ma i clienti dovranno trattenersi e rimanere seduti. Una stretta al divertimento che ha visto diversi locali, sopravvisti di autorizzazione, costretti a sospendere la propria attività durante la stagione estiva. Non solo bar e ristoranti, ma anche stabilimenti balneari e rassegne che si svolgevano ormai da diversi anni.

Una tolleranza zero che ha abbracciato tutto, anche le singole iniziative come una grigliata in spiaggia che è costata ad alcuni bagnanti oltre mille euro di multa. Ad infuriarsi per la rigidità dei controlli erano state le associazioni di categoria che avevano chiesto il rispetto delle regole, ma sempre utilizzando il buon senso. Ed è proprio alle associazioni di categoria che si sono rivolti alcuni ristoratori, preoccupati per come potrà essere l’andamento della stagione invernale dovendo limitare il divertimento dei clienti che, in presenza di musica devono evitare di ballare. A rappresentare un grosso problema sono i costi a cui gestori e proprietari vanno incontro chiedendo l’autorizzazione che prevede un’area delimitata per fare ballare fino a 200 persone. Ci sono poi le spese degli addetti alla sicurezza, dei contapersone e dei lavori per ricavare gli spazi adeguati al ballo, tutti costi per molti troppo alti da sostenere in un periodo di crisi in cui in tanti fanno fatica a tenere le serrande alzate.