"Siamo presi a schiaffi. E’ una battaglia anche per la salute pubblica"

Elisa Fulgenzi tra le promotrici delle mobilitazioni

"Siamo presi a schiaffi. E’  una battaglia anche per la salute pubblica"

"Siamo presi a schiaffi. E’ una battaglia anche per la salute pubblica"

"Questa è una questione non solo di sopravvivenza per produttori agricoli ed allevatori ma anche e soprattutto di salute pubblica". A parlare è Elisa Fulgenzi che ha un’azienda agricola convenzionale e biologica ereditata dal padre a Borghetto di Monte San Vito e nella vita, oltre ad essere igienista dentale, è anche coach lifestyle medicine. C‘è lei dietro le mobilitazioni di questi giorni nelle Marche e non solo, in quanto è referente del movimento ‘Cra Agricoltori traditi’.

Elisa Fulgenzi, perché è scesa in campo nella mobilitazione?

"In poche parole perché negli ultimi vent’anni è diventato praticamente impossibile per gli agricoltori portare avanti la loro attività. Per tanti anni ho ascoltato tante storie da parte dei protagonisti che si sono visti applicare sempre più regole assurde. Politiche che li hanno costretti a poco a poco a lavorare in perdita, a tenere fermi i campi in cambio di un rimborso e pena l’applicazione della tassazione Irpef sui terreni. Lavoratori presi letteralmente a schiaffi. Il risultato è che i nostri prodotti eccellenti sono surclassati da quelli esteri magari stracarichi di glifosato come il grano canadese sottoposto a 5 cicli di quel trattamento in una stagione. Grano canadese che non avendo le condizioni climatiche giuste per arrivare a maturazione ha bisogno della chimica. Sostanze cancerogene che arrivano alle nostre tavole, specie quelle dei consumatori distratti. E’ una questione di salute pubblica e quando penso a quello che sta avvenendo mi viene voglia di smettere di pagare le tasse. In Italia ci sono limiti molto stringenti per i fitofarmaci e accade che il meteo chiede di fare un trattamento perché magari c’è il sole ma siamo costretti a consultare internet e scoprire che in quel giorno non possiamo farlo. Insomma le leggi europee vanno anche contro il meteo e le condizioni migliori per la nostra terra".

Anche a livello economico è diventato difficile fare gli agricoltori...

"La maggior parte dei produttori agricoli marchigiani lavora in perdita. Solo quelli molto grandi si salvano ma nemmeno tanto. Saranno forse tre nelle Marche. I costi dei fitofarmaci sono quintuplicati in tre anni e anche tutto il resto è aumentato. Per fare un esempio lampante: 100 chili di grano danno 90 chili di farina, 90 kg di farina 108 kg di pane, 108 kg di pane si vendono a 380 euro mentre l’agricoltore percepisce solo 25 euro per quei 100 chili di grano".

Ma cosa punta ad ottenere questa mobilitazione?

"Quello che ci sconvolge è come i sindacati abbiano permesso che tutto questo potesse accadere. La loro funzione di tutela dei professionisti non c’è e nemmeno quella del made in Italy. Puntiamo ad ottenere che i sindacati ad esempio lavorino a favore del grano italiano e visto che l’Italia ha diritto di voto in Europa anche il governo si muova in questa direzione. Ci piacerebbe tornare ad avere un governo che non segue gli interessi di qualcuno ma della collettività. Bisogna dire chiaramente che i pannelli fotovoltaici sui terreni, pannelli che non possono essere smaltiti in modo sostenibile non sono green come vorrebbero farci credere".

Sara Ferreri