"Sinisa era un fratello maggiore Cercavo di imparare sempre da lui"

Emanuele Pesaresi, anconetano, ha giocato con Mihajlovic alla Sampdoria e alla Lazio: "Sono affranto, è una tragedia che mi lascia senza parole. Era talmente forte che non gli serviva neanche allenarsi"

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È stato un weekend intenso e amaro per Emanuele Pesaresi, anconetano e vice allenatore della Recanatese: non solo la sconfitta schiacciante in quello che è stato anche il suo stadio (culminata anche con la sua espulsione), ma la giornata precedente era stata funestata dalla scomparsa di Sinisa Mihajlovic, suo compagno di squadra ai tempi della Sampdoria tra il 1994 e il 1998 e alla Lazio nella stagione 2000-2001. Non può quindi esimersi da un suo personale ricordo del difensore serbo, che si è arreso ad un male contro cui combatteva da tre anni: "Per me Sinisa è stato molto importante, perché arrivai alla Sampdoria e fu uno di quelli che mi prese sotto la sua ala protettiva. E’ stato un po’ come un fratello maggiore, lo ricordo con tantissimo affetto, perché è sempre stata una persona leale e corretta. Come calciatore non devo sicuramente descriverlo io, parlano i numeri che ha avuto in tutta la sua carriera: però, più che come atleta, mi piace pensarlo come uomo, perché persone così nel calcio non ce ne sono più. Se n’è andata una bravissima persona, con cui ho avuto il privilegio di condividere diversi anni. Purtroppo già nei giorni scorsi avevo ricevuto dei messaggi da persone a lui vicine che non mi lasciavano tranquillo sulle sue condizioni di salute. Lo avevo incontrato tre anni fa a Casteldebole, poco prima del Covid, quando stava ancora bene, mentre dirigeva un allenamento. Era un giocatore che curava ogni minimo dettaglio, io con gli occhi cercavo sempre di rubare qualcosa da lui, ma per quello che era il suo livello, imitarlo era veramente impossibile. Era talmente forte che non gli serviva stare troppo tempo ad allenarsi nelle punizioni, perché le calciava con una naturalezza incredibile. Era un giocherellone, sempre disponibile con tutti, non ha mai fatto pesare il suo essere forte e famoso, ha avuto un bellissimo rapporto con tutti. Sono profondamente affranto e senza parole per questa tragedia". In sala stampa si presenta lui al posto di Pagliari per commentare questo sonoro ko. Mai quest’anno la Recanatese aveva perso con quattro gol di scarto e Pesaresi prova a spiegare queste disfatta così: "Siamo partiti male, potevamo fare meglio, ma si è incanalata male ed è finita peggio. Ci prepareremo bene per venerdì contro la Vis Pesaro, quelle sono gare più alla nostra portata. Sappiamo qual è il nostro percorso". Da ex di lusso, Pesaresi analizza in maniera telegrafica il campionato condotto finora dai dorici: "L’Ancona è una squadra forte, noi ce la giochiamo con tutte, ma oggi forse c’è stato un po’ più di timore, l’importante è uscire a testa alta dopo ogni partita. L’Ancona è una buona squadra, è stata costruita per fare un campionato diverso dal nostro".

Gianmarco Minossi